Bonaccini sul terzo mandato: “Vedremo cosa succederà. Se mi dicessero di smettere? Non ci sarebbe alcun problema”

Il governatore dell’Emilia Romagna alla presentazione del corto realizzato con lo scrittore Cristiano Cavina, ha parlato dell’ipotesi di una candidatura alle Europee senza sbilanciarsi. “Dove mi metteranno io starò, cercando di dare una mano sempre a questa meravigliosa terra”

Bologna, 22 dicembre 2023 – Non si sbilancia su un eventuale terzo mandato alla guida della Regione Emilia-Romagna, né su una sua possibile candidatura a Bruxelles, il governatore Stefano Bonaccini.

Il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini
Il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini

“Su cosa succederà sui terzi mandati vedremo, si deciderà”, dice Bonaccini a margine dello scambio di auguri di Natale con la stampa in viale Aldo Moro e della presentazione del corto realizzato con lo scrittore Cristiano Cavina, dal titolo ‘Nadel 23’ e che, come il libro ‘Letterina di Natale’.  Due racconti che si concentrano proprio sull’alluvione, sulla ripresa nelle aree colpite e sul primo Natale dopo la catastrofe naturale.

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Il video è una ricostruzione molto intima e personale dello scrittore romagnolo, che si è impegnato in prima persona per aiutare i propri concittadini dopo la catastrofe. “Era appena uscito il mio primo libro – dice – ma l’ho lasciato da parte ed è letteralmente scivolato via”.

Cavina ha raccontato di come “sia stato molto più efficace tutto quello che ho fatto con la pala e con il badile in quei giorni”, piuttosto di “quello che avrei potuto scrivere”. Una volta che l’emergenza è passata, però, ha messo nero su bianco emozioni sue e di tutta la sua comunità – inclusa la sua “mamma indistruttibile” – nel volume ‘La letterina’, che racconta l’alluvione con lo sguardo di un bambino e ha nel cortometraggio presentato oggi.

“Volevamo lasciare una testimonianza o un ricordo molto diretto e molto umano, rispetto a quello che generalmente si racconta e che l’informazione, che brucia e macina tutto, trasferisce al pubblico” e in cui “ci sentiamo in tanti molto rappresentati”.

Tornando all’ipotesi di un terzo mandato, “con la segretaria Schlein non abbiamo parlato sinceramente di questo”, assicura Bonaccini. 

“A me pare curiosa solo una cosa – aggiunge - : nel momento in cui decidi di ampliare i terzi mandati per la quasi totalità dei Comuni italiani, perché quelli sotto i 15mila abitanti sono la quasi totalità dei Comuni, laddove c’è l’edizione diretta non si preveda lo stesso numero di mandati per le cariche elettive. Ma questo è l’ultimo dei problemi, nessuno è indispensabile. Chi verrà dopo di me sicuramente farà tanto quanto e meglio di me. Da questo punto di vista sono poco preoccupato perché ho molta fiducia in questa terra e nella sua gente”. “Per chi mi conosce, sa che stanco difficilmente lo sono, sia che vada a giocare a padel come farò la vigilia di Natale, sia che faccia l’amministratore, sia che legga un libro”, aggiunge Bonaccini che sottolinea come di una sua nuova eventuale candidatura alla guida di Viale Aldo Moro si potrà parlare “quando avremo capito quali sono le regole d’ingaggio. Sono sempre stato contrario all’idea che uno decida per se stesso” e “se mi dicessero che devo smettere di fare politica o amministrare, potrei solo dire grazie. Non ci sarebbe alcun problema”. “Se si riterrà che possa essere utile in qualche ruolo, vedremo quali saranno le regole d’ingaggio – prosegue – ma questo è l’ultimo dei miei problemi. Io trovo le ragioni anche da solo per fare qualsiasi cosa debba fare nelle ore successive”. Quanto all’ipotesi di una candidatura alle Europee, che è stato salutato favorevolmente anche da imprenditori importanti come Marcello Marchesini, presidente di Nomisma e ai vertici dell’omonimo gruppo, Bonaccini non si sbilancia. “Ringrazio molto Marchesini perché dalle sue parole ricavo un giudizio di stima e di fiducia nei miei confronti – aggiunge - . Per il resto, dove mi metteranno, se vorranno mettermi, io starò cercando di dare una mano sempre a questa meravigliosa terra”. Quanto alla ricostruzione post alluvione “tanto è già stato fatto grazie alla capacità di reagire dei romagnoli e di parte degli emiliani colpiti”, ma Bonaccini ribadisce la necessità di prevedere ristori anche per i beni mobili.

“È veramente clamoroso – dice – che non sia stato previsto. Guardando negli occhi i consiglieri di centrodestra” nel corso dell’Assemblea legislativa “capivo che erano d’accordo con me. Ma come fai a non prevedere dopo mesi e mesi un rimborso per i beni mobili” che sono la maggior parte di quanto è stato distrutto?

Per Bonaccini oggi “mancano ancora la metà delle risorse reali” per prevedere i rimborsi al 100% e “stiamo trattando per 1,2 miliardi del Pnrr” ma l’incontro a Roma con i ministri Fitto e Giorgetti e il commissario Figliuolo “non è ancora stato fissato”.

“Se sono risorse aggiuntive, benissimo – dice –, ma se sono sottrattive o sostitutive non cambierebbe niente”. Da Pnrr, inoltre, entro il 2026 vanno completate le opere e questo potrebbe costituire un problema, senza contare che mancano strutture e personale. “Noi lavoriamo come sempre – conclude Bonaccini – e non ci muoveremo di un millimetro finché chi è stato danneggiato venga risarcito al 100%”.