Ravenna, Felice Orlando ucciso con un colpo alla tempia: indagini con il metal detector

Il cacciatore è stato ritrovato dal padre e dalla compagna condotti tra le viti dal cane da caccia che abbaiava. Si cercano arma e movente, ieri sera un avvocato in un podere attiguo. Si cercano indizi nel cellulare

Ravenna, 1 novembre 2022 - I cani hanno abbaiato tutta notte. Luna, un piccolo segugio da lepre di colore bianco, domenica mattina lo ha fatto con insistenza davanti a casa, quasi a volere richiamare l’attenzione, ed è stata lei a condurre i familiari sul luogo in cui il padrone era stato ucciso (video), freddato con un colpo alla tempia sinistra. Felice Orlando, 49 anni, è stato ritrovato intorno alle 11 di domenica nei campi attorno a via Barignano a Castel Bolognese, nei pressi del Mulino Scodellino, non distante dall’abitazione in cui viveva con gli anziani genitori.

Aggiornamento Cacciatore ucciso a Ravenna: freddato con una doppietta

Il cacciatore trovato ucciso
Il cacciatore trovato ucciso

L’uomo era riverso in un canale di scolo profondo circa un metro, sul corpo due ferite di fucile a pallini, uno pare anche alla schiena. Una circostanza che fa pensare a una sorta di esecuzione. Era in abiti da caccia e aveva la cartucciera a tracolla. Ma il fucile che doveva avere con sé non era vicino al corpo e ancora ieri sera non ce n’era traccia. I militari del Reparto operativo e della caserma di Castel Bolognese sono tornati ieri mattina per un sopralluogo e hanno cercato quell’arma anche con il metal detector, i cani molecolari e i droni. Questo dopo che già per tutta la giornata di domenica i carabinieri, coordinati dal pm Silvia Ziniti, avevano lavorato battendo al setaccio ettari di piantagioni di kiwi e filari di vite, nel tentativo di trovare elementi utili. Orlando pare cacciasse spesso, con regolare licenza, così come regolarmente deteneva le armi.

Si cercano indizi nel cellulare

Almeno un paio i colpi che lo hanno centrato a tempia (quello presumibilmente mortale) e schiena: dall'autopsia, eseguita ieri, e dalla imminente consulenza balistica si attendono dati su esatto tipo di arma usata, calibro, distanza, angolazione dello sparo e tempistiche del decesso. Altri elementi utili alle indagini potrebbero arrivare dall'esame del cellulare della vittima, disposto dalla Procura.

Si cerca un movente

Interrogativi e punti oscuri restano tanti, non solo si cerca l’arma del delitto ma anche un movente. Si sa di dissapori con alcuni abitanti della strada, i quali si lamentavano con l’uomo per il fatto che sparasse nel loro podere e per tutta la giornata di ieri i carabinieri hanno piantonato un’abitazione che si trova lungo la stessa via Barignano, distante un centinaio di metri da quella della vittima, e dove in serata si è recato anche un legale. Nell’ambiente venatorio si parla anche di possibili attriti con un altro cacciatore.

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Familiari, amici e colleghi di lavoro descrivono Felice come una persona buona e all’apparenza senza nemici. Separato e con una figlia ancora minorenne, da anni aveva una nuova compagna e una situazione sentimentale stabile. Al momento gli investigatori non tralasciano alcuna pista. Sulla sua fedina figura un piccolo precedente alquanto datato, nulla che possa avere collegamenti con quanto accaduto.

L'allarme dato dalla compagna

Nato a Altilia in provincia di Cosenza, da più di 35 anni Felice Orlando viveva al primo piano di una ex casa colonica che divideva con i genitori. Sabato pomeriggio era uscito intorno alle 16.30. Di certo con i suoi due cani, Luna e Kira, si pensa anche con almeno un fucile in ragione delle munizioni che aveva con sé. Spesso, riferiscono i familiari, portava i cani a sgambare nel vigneti attorno, non di sua proprietà. Talvolta andava con amici, ma l’altro giorno era solo. La madre è allettata per motivi di salute, anche il padre Giuseppe non stava bene e la sera era andato a dormire.

Ad allarmarsi per prima è stata la compagna della vittima, Franca. La coppia non viveva assieme e sabato dopo il lavoro lei lo aveva raggiunto per trascorrere la serata. Dopo aver notato che le luci al piano di sopra erano spente, e che in casa non c’era, ha tentato più volte di contattarlo, almeno fino alle 23.30, ma i telefono squillava a vuoto. È tornata a casa propria e domenica mattina, allarmata, ha contattato il padre di Felice, ignaro del fatto che la notte il figlio non fosse rincasato. Uno dei cani da caccia, che era ritornato, li ha condotti sul luogo in cui hanno fatto la terribile scoperta. Straziante il pianto del padre, che la badante dell’anziana moglie ha sentito fin da casa: "Perché Felice, perché...?".