Cene aziendali annullate e l’asporto vola

A Natale i ristoranti restano aperti ma a Capodanno qualcuno prepara solo i pasti da consumare fuori: "Complicato il controllo delle regole"

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Tra incertezze e tentativi più o meno riusciti di capire cosa accadrà da qui a capodanno i ristoranti si preparano ad affrontare le feste con l’elasticità e la capacità di adattamento che loro malgrado hanno dovuto sviluppare in quasi due anni di pandemia. C’è chi rimarrà aperto come sempre, chi fornirà anche il servizio di asporto, chi infine si concentrerà solo su quello, tenendo chiuso il locale. È il caso di Alan Ricci, titolare del ristorante Al Molinetto che il 31 farà solo asporto. "Gestire la clientela la sera dell’ultimo dell’anno in questo momento – spiega – è difficile. È complicato controllare il rispetto di tutte le regole, tra brindisi, baci e abbracci per gli auguri. E poi c’è anche un po’ di timore per quello che potrebbe succedere, per i cambiamenti ed eventuali chiusure dell’ultima ora. Molte cene e pranzi aziendali da noi sono stati annullati perché le persone hanno paura, faremo come l’anno scorso, quando era tutto chiuso". A Natale invece il locale sarà aperto normalmente. "Abbiamo ricevuto tante prenotazioni – conclude Ricci – e siamo praticamente pieni".

Ha fatto una scelta tradizionale invece Mauro Mambelli, titolare de La Gardela. "Noi lavoreremo normalmente – spiega – e cioè in presenza. Abbiamo già ricevuto parecchie richieste sia per Natale che per l’ultimo dell’anno e quindi immagino ci sarà tanta gente. C’è chi ha optato per entrambe le opzioni, offrendo anche l’asporto, ma è un po’ più complicato e bisogna avere un locale con gli spazi adatti ad accogliere chi si ferma e chi invece viene solo a ritirare".

Ha scelto di rimanere aperto anche lo chef Mattero Salbaroli. "Alla ’Cucina del condominio’ – sottolinea – lavoreremo come sempre, mentre al Laboratorio 81 su prenotazione e solo con l’asporto. E poi dopo un anno e mezzo, praticamente dall’inizio della pandemia, riapriremo ’L’Acciuga’, contiamo di farlo per Natale. In generale comunque la richiesta di prenotazioni continua a esserci". Sulla stessa lunghezza d’onda Valerio Marchesini, titolare degli omonimi ristoranti e gastronomia. "Saremo aperti e abbiamo già molte richieste per Natale e alcune per l’ultimo dell’anno, anche se per quella data ci stiamo organizzando in questi giorni" osserva. "Le prenotazioni – continua – sono andate un po’ più a rilento e molte aziende hanno annullato cene e pranzi. Il timore è di scoprire la presenza di persone positive, di essere quindi costretti ad affrontare una quarantena. Con la gastronomia stiamo lavorando tantissimo, l’impressione è che quest’anno tante persone abbiano optato per la cena in casa con parenti e amici, così prenotano il cenone. Si sentono più tranquilli".

a.cor.