Ravenna, 2 gennaio 2024 - E’ previsto per domattina (mercoledì) intorno alle 8 l’arrivo a Porto Corsini (banchina Terminal Crociere) della nave Ong Geo Barents di Medici senza Frontiere con 336 migranti a bordo, di cui 34 minori (27 non accompagnati). Di questi, 112 resteranno in Emilia Romagna.
A meno di 24 ore dallo sbarco, si è tenuta al Pala De André l’ultima riunione di coordinamento presieduta dal Prefetto di Ravenna Castrese De Rosa con tutta la macchina organizzativa. “Saranno fatti scendere dalla nave – ha dichiarato il dottor De Rosa – prima coloro che hanno priorità di trattamento per varie patologie tra cui una donna in gravidanza, poi i minori non accompagnati, i nuclei familiari e coloro che hanno casi di scabbia (65) già in trattamento farmacologico a bordo nave”.
Confermata la ripartizione dei migranti tra Lombardia (112) Toscana (112) ed Emilia Romagna (112). I trasferimenti avverranno da Porto Corsini con mezzi della Croce Rossa Italiana fino al Pala De André dove avverranno tutte le operazioni sanitarie e di polizia.
Sono stati allestiti sei laboratori sanitari, spazi per i Servizi Sociali del Comune e della Questura per fotosegnalamento ed altri adempimenti di polizia, un’area ristoro e spazi per brandine in quanto si prevede che si andrà avanti per tutta la notte ed anche per gran parte di giovedì. I trasferimenti avverranno con pullman verso le varie località di destinazione, compresi i minori non accompagnati che, con personale della Croce Rossa Italiana, saranno destinati in quota parte tra Lombardia ed Emilia Romagna, esclusa Ravenna che già ha accolto i minori giunti nei precedenti sbarchi.
Sono varie le nazionalità dei naufraghi: Bangladesh 166, Siria 112, Pakistan 32, Egitto 12, Nord Sudan 5, Palestina 2, Sri Lanka 1, Yemen 1, Sud Sudan 1, Senegal 1, Nigeria 1 India 1 ed Eritrea 1. Sono 16 i nuclei familiari a bordo nave.
Come saranno suddivisi in Emilia Romagna
Dei 336 migranti, 112 resteranno in centri di accoglienza in regione e tra loro anche 10 minori non accompagnati. Nel dettaglio: 26 saranno destinati a Bologna (due minori); nove a Ferrara (un minore); 18 a Modena (un minore); 11 a Parma (un minore); 13 a Reggio Emilia (un minore); sette a Piacenza (un minore); dieci a Forlì-Cesena (un minore); otto a Rimini (un minore). Nel territorio di Ravenna rimarranno dieci migranti, di cui un minore non accompagnato, distribuiti tra i Cas di Solarolo (sei persone), Cotignola (due). Lugo e Santa Maria in Fabriago. A renderlo noto è la Prefettura di Ravenna.
Taruffi: "Governo incomprensibile"
"Come sempre, siamo pronti a fare la nostra parte per fare sì che queste persone, costrette a fuggire da situazioni drammatiche, spesso dalla guerra, possano ricevere l'aiuto di cui hanno bisogno, perché questa è l'Emilia Romagna, una terra che ha la solidarietà e lo spirito di accoglienza nel proprio Dna", assicura l'assessore regionale Igor Taruffi. "Tuttavia - prosegue - trovo incomprensibile la decisione del Governo di continuare a designare Ravenna quale porto di sbarco per i migranti in arrivo, lontano giorni di navigazione dai punti di salvataggio, invece di individuare attracchi più vicini, prolungando ulteriormente il tempo in mare per chi già soffre e ha bisogno di aiuto". "Preoccupa inoltre il numero di minorenni non accompagnati che si trovano a bordo di queste navi - aggiunge Taruffi - Una situazione la cui gestione sta diventando un'emergenza, sulla quale chiediamo al governo di dare una mano e fare la propria parte. Questo nuovo anno inizia nello stesso modo in cui si è concluso quello precedente, con la dimostrazione che le reiterate affermazioni delle forze politiche che ora sono al governo, rispetto a presunti blocchi navali e interruzione degli sbarchi, erano solo parole al vento, slogan politici dettati dalla convenienza del momento. La realtà è molto più complessa".