Gite scolastiche, è boom: ritorno ai tempi pre pandemia. Ecco perché

"La sensazione è che ci siano molte più richieste rispetto agli anni passati. Ravenna è una delle città più importanti dal punto di vista storico e artistico e ha un centro storico facilmente fruibile"

Gite scolastiche: è boom. Una scolaresca di Lugano

Gite scolastiche: è boom. Una scolaresca di Lugano

Ravenna, 28 marzo 2024 – Mai come quest’anno Ravenna è piena di turisti italiani e stranieri, in particolare studenti per le classiche gite scolastiche di primavera. Grande è l’impegno delle guide turistiche che, dopo la stasi della pandemia, vivono ora giornate frenetiche. Ne sa qualcosa Silvia Togni che lavora ininterrottamente da oltre un mese. "L’andamento è questo almeno fino a metà maggio – racconta la guida –. Sono arrivati tanti studenti di ogni ordine e grado, anche spagnoli e francesi per gemellaggi con le scuole italiane. Quello degli scambi culturali è già un volano importante. Il 2024 è finalmente l’anno del ‘liberi tutti’. L’anno scorso non è stato molto diverso ma era mancato il tempo per la programmazione e questo ha inciso in termini di presenze in città. Una programmazione turistica efficace si fa sempre con almeno 8-10 mesi di anticipo".

Togni giudica positivamente la scelta dell’Opera di Religione di non aumentare il biglietto di ingresso ai cinque siti diocesani. «In altre città – ricorda –, con l’anno nuovo, alcuni biglietti di ingresso sono pressoché raddoppiati. E visto che quasi tutte le scolaresche puntano sui siti Unesco del centro storico, questo ha un certo peso. Per la gita di un giorno, Ravenna resta una meta abbastanza economica". Anche la guida turistica Serena Zecchini ha già molte prenotazioni per aprile e maggio. "La sensazione – afferma – è che ci siano molte più richieste rispetto agli anni passati. Ravenna è una delle città più importanti dal punto di vista storico e artistico e ha il vantaggio di avere un centro storico facilmente fruibile dal turismo scolastico". Un parere condiviso anche da Maria Grazia Lenzi.

"Quest’anno – spiega la guida turistica –, dopo il post Covid ormai alle spalle e come conseguenza di una situazione mondiale complessa e oscura che ‘terrorizza’, si riscoprono le città piccole che danno un senso di sicurezza e di dimensione umana.

Ravenna è richiestissima in particolare dalle scuole che hanno necessità di mete tranquille dove i ragazzi possono camminare senza problemi di traffico. La nostra è una città ben percorribile a piedi, è un museo a cielo aperto. Anche senza entrare nei monumenti, per assurdo, si può avere una dimensione storica della città. Le gite sono numerose anche perché la storia del tardo antico, dalla caduta dell’impero romano fino al periodo bizantino ed esarcale, sono sempre materia di studio non solo alle scuole medie ma soprattutto al secondo anno dei licei. In più Ravenna è ben raggiungibile sia per chi arriva dal Nord Italia che dal centro-sud". Secondo Lenzi il ‘turismo di ritorno’ ha sempre funzionato bene: le capita spesso infatti di incontrare adulti che tornano in città proprio perché l’hanno visitata nell’infanzia o nella giovinezza in occasione della gita scolastica. "Un modo di rivivere emozioni passate, il turismo è anche questo – conclude Lenzi –. Nella mia esperienza, tra gli adulti, chi viene a Ravenna ha già un background culturale piuttosto preciso, ha già molte conoscenze anche su alcuni aspetti della storia della città meno noti rispetto a quelle sui mosaici. Sto poi notando una forte crescita di turisti dall’Est Europeo sempre più sensibili alla cultura di qualità".