Ivano Marescotti, camera ardente e funerali a Bagnacavallo. Poi la cremazione: ecco quando

Martedì 28 marzo dalle 14 alle 18 e mercoledì 29 dalle 10 alle 15 nella sala Oriani in via Cadorna 14

Bagnacavallo (Ravenna), 27 marzo 2023 – La camera ardente dell’attore Ivano Marescotti, morto ieri a 77 anni (video), verrà allestita nella sala Oriani dell’ex convento di San Francesco a Bagnacavallo domani, martedì 28 marzo, dalle 14 alle 18 e mercoledì 29 dalle 10 alle 15, orario in cui si terrà un commiato. Verranno raccolte offerte per lo Ior.

Alle 16.30, poi, il feretro partirà alla volta di Ravenna per la cremazione. La sala Oriani è in via Cadorna 14; nei pressi è disponibile il parcheggio di Santa Chiara, sempre in via Cadorna.

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Il sindaco di Bologna: “Marescotti ha fatto la storia del cinema italiano”

Sulla scomparsa di Ivano Marescotti è intervenuto anche il sindaco di Bologna Matteo Lepore: “Bologna deve essere grata a Marescotti, grande maestro e persona impegnata. E’ stato un grande attore, che ha fatto la storia del cinema italiano e anche a livello internazionale ha ricevuto moltissimi riconoscimenti Va ricordato di lui anche l’impegno per le radici, la promozione del dialetto, la voglia di essere un attore internazionale piantato in Emilia Romagna. Da tutta la nostra amministrazione va il cordoglio alla famiglia”.

Ivano Marescotti, morto a 77 anni
Ivano Marescotti, morto a 77 anni

Il saluto di Riccione a Marescotti

Intanto, Riccione ricorda con un amarcord l'attore romagnolo scomparso ieri a 77 anni dopo una lunga malattia. Era il 2012 e il Comune in provincia di Rimini accolse un progetto della Regione, il documentario "Viaggetto nella Pianura" di Francesco Conversano e Nenè Grignaffini, in cui l'Emilia-Romagna veniva attraversata da una guida d'eccezione. Dalla sua Villanova di Bagnacavallo, scendendo dagli Appennini, l'attore ravennate portò il suo sguardo sull'Adriatico e a Riccione: tra il porto e la spiaggia del bagno Speranzino al numero 63 si fermò a chiacchierare a lungo con Epimaco Zangheri detto Pico, la memoria fotografica della città di Riccione.

Come ricorda Simone Bruscia, direttore di Riccione Teatro che all'epoca era il coordinatore del progetto "Riccione '90", "fu una conversazione estremamente garbata, quasi sottovoce, un dialogo della memoria condito di ricordi e aneddoti".

Zangheri gli raccontò gli anni del boom di Riccione, dei tanti personaggi noti fotografati durante la sua lunga carriera e di molti dettagli colti dallo sguardo del fotografo. E così, quasi sottovoce, Riccione si unisce al coro di saluti a uno dei simboli dell'essere romagnolo.