
La donna ha vinto il ricorso vedendosi annullare ben sette verbali in un sol colpo
Ravenna, 8 aprile 2025 – Tre Comuni: Bagnacavallo, Lugo e Cotignola. Due polizie locali, quella Provinciale e quella dell’Unione. E soprattutto sette verbali di autovelox. Tutti messi in fila da un’arzilla automobilista ultra-ottantenne lughese che, attraverso il suo avvocato Carlo Alberto Baruzzi, davanti al giudice di Pace di Lugo ha vinto il ricorso vedendosi annullare ben sette verbali in un sol colpo per un totale di 1.621 euro da pagare e 9 punti da togliere alla patente.
Una pioggia di multe
La tentata notifica di quella pioggia di multe, era scattata a ridosso del suo ultimo compleanno. Un ’regalo’ per la signora che comprendeva cinque violazioni captate dalla medesima apparecchiatura, quella di via Corriera a Barbiano. La donna era stata immortalata oltre il limite sia in direzione Lugo che in direzione Faenza precisamente il 27 giugno, il 30 giugno (due volte), il 4 e il 6 luglio. E poi ancora il giorno di Ferragosto sulla provinciale Quarantola a Bizzuno. E infine il 4 settembre nel Bagnacavallese sulla provinciale 253.
Il ricorso e la questione dell'omologazione
Arriviamo subito al punto: secondo il ricorso del suo legale, in tutti e sette i verbali, non era stato dato atto della preventiva omologazione degli apparecchi, al contrario di quanto invece prevede il codice della strada. Ovvero erano stati indicati solo i decreti di approvazione del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Una differenza semantica notevole visto che - ha sottolineato l’avvocato nel suo atto - approvare non significa omologare, come del resto rilevato dalla ormai celeberrima ordinanza con la quale a sezioni unite la Cassazione nel 2024 aveva sancito che "non opera alcuna equiparazione tra approvazione e omologazione".
Argomentazioni delle polizie locali
Sia la Provinciale (competente su uno dei velox, quello di Bizzuno) che la polizia locale della Bassa Romagna, avevano naturalmente opposto le loro considerazioni a sostegno dei rilevatori. La prima aveva spiegato come via Quarantola fosse stata individuata dal prefetto perché teatro di numerosi incidenti stradali anche con morti e feriti. E la signora a fronte del limite dei 70, marciava ai 79 orari. Tolti i 5 km di tolleranza, fanno 4 in più.
Sulla questione più spinosa, secondo la Provinciale c’era "omogeneità tra le due procedure di omologazione e approvazione: come dire che, "una volta approvati, i dispositivi possono essere utilizzati per l’accertamento delle violazioni parimenti a quelli omologati".
Esito del caso
Per quanto riguarda i vigili dell’Unione, gli sforamenti al limite, sottratta la tolleranza dei fatidici 5 km/orari, erano stati di circa 4; 11; 10; 11; 3 e 24 km/orari su limiti sempre dei 50 orari. Anche in questo caso nella comparsa di costituzione, in buona sostanza si rappresentava il fatto che vi fosse "omogeneità tra le due procedure di omologazione e di approvazione". Il giudice ha però evidentemente ritenuto altrimenti per la gioia dell’arzilla automobilista.