Il Ravenna sogna poi si suicida in tre minuti

Giallorossi raggiunti allo scadere dal Cesena, in 10, dopo che la vittoria sembrava acquisita. Ora per salvarsi serve un miracolo

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CESENA

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(4-4-2): Tomei; Alari (39’ pt Shiba), Jidayi, Codromaz, Perri; Ferretti, Esposito, Benedetti (22’ st Rocchi), Papa; Sereni, Marozzi (28’ pt Fiorani). A disp.: Raspa, Albertoni, Meli, Prati, Zanoni, Mancini, Martignago, Fiore, Boccaccini. All. Colucci.

CESENA (4-3-3): Nardi; Longo (1’ st Cappellini), Ricci, Gonnelli, Favale; Zappella (1’ st Munari), Petermann (11’ st Di Gennaro), Steffé; Bortolussi (11’ st Caturano), Nanni, Russini (20’ st Ciofi). A disp.: Benedettini, Fabbri, Tonetto, Sorrentini, Vallocchia, Lepri. All. Viali.

Reti: 9’ pt Ferretti; 30’ st Papa, 42’ e 46’ (rig.) Di Gennaro.

Arbitro: Monaldi di Macerata (Bonomo-Ravera, De Tommaso).

Note – Ammoniti: Esposito, Zappella, Alari, Russini, Longo, Benedetti, Gonnelli, Di Gennaro. Espulso Steffé al 40’ pt per fallo da ultimo uomo su Ferretti. Partita giocata a porte chiuse. Calci d’angolo 3-1. Rec.: 5’ e 3’.

Così fa male. Malissimo. Anzi, di più. Il Ravenna si vede sfuggire all’ultimo respiro una vittoria meritata e costruita come una formichina. Un derby che, fino all’87’, sarebbe passato alla storia. E che invece finisce dritto nel cestino. Ora, a 4 turni dalla conclusione, solo un miracolo potrà evitare la retrocessione. È il derby degli assenti. Ma, già al 9’, una azione da incorniciare permette al Ravenna di passare in vantaggio. L’ispiratore è capitan Papa, che lavora un pallone in area. Aspetta l’arrivo di Ferretti, il quale trafigge Nardi. Sarebbe un gol da standing ovation. Ma anche da batticuore, perché, prima della convalida, l’arbitro asseconda le proteste dei cesenati, e si consulta col guardalinee.

Passano secondi interminabili, prima di poter esultare. Il Cesena non riesce a sfondare e si innervosisce. Marozzi è toccato duro e non ce la fa. Mister Colucci ridisegna l’assetto. Dentro Fiorani, il modulo resta il 4-4-2, con Papa che diventa seconda punta. La dea bendata volta di nuovo le spalle al Ravenna. Si infortuna anche Alari. Colucci allarga le braccia e butta dentro Shiba. Il cuore giallorosso batte ancor più forte. Ferretti è una ‘ira di dio’. Sembra Nappi ai tempi d’oro. Ruba palla a Steffé e si invola verso Nardi, ma viene steso. Cartellino rosso. Il Cesena resta in 10. Per il Ravenna si aprono scenari forse impensabili. Gli ospiti fanno fatica a raccapezzarsi. Il nervosismo resta oltre i limiti di guardia. Al rientro dopo l’intervallo, mister Viali cerca di stringere i tempi e gioca d’astuzia, lasciando negli spogliatoi Longo e Zappella, entrambi ammoniti. A stretto giro entrano anche Di Gennaro e l’ex Caturano. Forze fresche per i bianconeri, mentre il Ravenna ha già utilizzato 2 dei 3 slot a disposizione per sostituire gli infortunati.

I padroni di casa sono in debito di ossigeno e cercano di addormentare il match. Match che, ben presto – fra perdite di tempo, ostruzionismi, proteste, urla e schiamazzi – diventa una partita a scacchi. Al 22’, anche Benedetti dà forfait. Un risentimento muscolare obbliga mister Colucci al terzo cambio ‘non discrezionale’. Il raddoppio arriva al 30’. Sereni entra in area, supera Nardi con un diagonale, ma la palla colpisce il palo. Il tap-in di Papa è da centravanti di razza. Il Cesena accusa il colpo, ma si butta lo stesso in avanti. Al 31’ ci prova Munari, ma il suo diagonale è respinto da Tomei nel primo vero intervento del match. Il portiere della Marca diventa protagonista al 38’, neutralizzando il rigore dell’ex Caturano, concesso per fallo di Esposito su Nanni. Il cataclisma però è dietro l’angolo. Al 42’, la palla si impenna, Di Gennaro si trova solo in area e colpisce in diagonale con un tiro sporco. Il Cesena ci crede e si butta in avanti. Al 45’ il cross di Di Gennaro è intercettato dalla mano di Jidayi. Secondo rigore. Stavolta sul dischetto ci va lo stesso Di Gennaro, che non sbaglia. Sipario sul derby, ma, virtualmente, anche sul campionato del Ravenna.

Roberto Romin