Il Ravenna vuole ammainare la bandiera Jidayi

A pochi giorni dalla targa per le cento presenze, la società ha chiesto al giallorosso di cercare una sistemazione per liberare un posto

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C’eravamo tanto amati. Willy Jidayi è sul mercato. Proprio così. Uno dei giocatori simbolo del Ravenna – peraltro l’unico ravennate della rosa, oltre al faentino Fiorani – sarebbe in lista di trasferimento, probabilmente insieme ad altri, fra cui Ferretti o Martignago (la Samb ha proposto un suggestivo cambio con l’ex Nocciolini). Pare infatti che il diesse Matteo Sabbadini abbia chiesto al trentaseienne difensore cresciuto nel vivaio ravennate di trovarsi una sistemazione.

L’obiettivo sarebbe quello di liberare uno ‘slot’ per far posto ad un nuovo acquisto, che dovrebbe essere il trentacinquenne Sosa del Livorno. Secondo quanto trapelato da radiomercato, la richiesta sarebbe stata fatta una decina di giorni fa, alla vigilia della trasferta di Carpi, ovvero 48 ore dopo la premiazione con cui la società aveva celebrato le 100 presenze di Jidayi (e Papa) in giallorosso.

Questi sono i fatti. Tempismo, tempistica, valutazioni tecniche e aspetti ‘sentimentali’ saranno oggetto di dibattito. Di certo, l’attaccamento alla maglia del giocatore è fuori di dubbio, visto che, proprio l’altro ieri a Bolzano, non si è tirato indietro quando – relegato in panchina e considerato sul mercato da una settimana – è stato gettato nella mischia a freddo per surrogare all’ennesimo infortunio muscolare di Caidi.

In attesa delle indispensabili mosse di mercato (ieri è uscito il nome del mediano Davì del Modena), la truppa giallorossa si è rimessa al lavoro già ieri in vista dello scontro diretto di sabato al Benelli contro il Legnago. Al rientro da squalifica è annunciato Papa, ma ‘uscirà’ Esposito, appiedato dal giudice sportivo per un turno, oltre agli infortunati Bolis, De Grazia, Vanacore, Meli e Caidi.

Fra i protagonisti della discreta prova contro il Südtirol c’è stato Sereni, redice dal gol di Carpi e schierato titolare di punta al fianco di Mokulu: "C’è del rammarico per la grande occasione avuta nel primo tempo, frutto di un ‘movimento’ che il mister ci chiede e che proviamo spesso in allenamento. In generale, molti, a Bolzano, ci davano per spacciati; un po’ per il nostro ‘trend’ esterno, un po’ per la portata dell’avversario. Siamo invece riusciti a confezionare una buona prestazione, anche se manca ancora qualcosa per portare a casa dei punti. Solo con le buone prestazioni, alla lunga diventa dura. Credo tuttavia che siamo sulla strada giusta; ci manca davvero poco per scollinare. Al Sudtirol abbiamo concesso forse un quarto d’ora della ripresa, ma credo ci possa stare in casa della capolista. Bisogna saper soffrire in quei momenti, cercare tutti insieme di farli passare e poi tornare a giocare come abbiamo fatto per gran parte della partita".

Dopo il gol segnato all’andata contro il Sudtirol, ma cancellato dal ‘caso Mokulu’, e dopo il gol di Carpi (primo fra i ‘prof’), domenica Sereni ha propiziato il rigore, poi trasformato dallo stesso Mokulu: "Il gol di Carpi lo considero un ‘risarcimento’, ma mi dispiace che non sia stato utile per cambiare il risultato. Al di là del rigore procurato, mi sembra che ci siano molte cose positive da conservare e utili per invertire il trend negativo della stagione. Dobbiamo ripartire da quello che si è fatto bene, cercando di ‘soffrire’ tutti insieme. Servirà compattarci, ritrovando le certezze del gioco che si era espresso durante la partita".