Affidi, in aula le sedute di Bolognini: "Quella non era la tecnica Emdr"

Processo Angeli e Demoni, Isabel Fernandez (presidente dell’associazione della terapia) smentisce la procura. Analizzate le registrazioni. L’avvocato della psicologa: "Crolla la leggenda che i bambini siano stati manipolati".

Affidi, in aula le sedute di Bolognini: "Quella non era la tecnica Emdr"

La teste Isabel Fernandez in tribunale: è presidente dell’associazione Emdr Italia

La registrazione di una seduta praticata con un bambino dalla psicologa Nadia Bolognini è stata messa in onda ieri durante il processo sui presunti affidi illeciti di bambini. Secondo la tesi del pm Valentina Salvi, Bolognini sarebbe ricorsa alla tecnica terapeutica dell’Emdr violando i protocolli e causandogli un disturbo mentale. Inoltre nella seduta del 16 ottobre 2018 lei avrebbe usato lo strumento Neurotek, non consentito, collegando cavi alle caviglie del bambino. Per questi presunti fatti sono stati contestati i reati di lesioni e violenza privata. Ieri è stata Isabel Fernandez a rispondere alle domande di pm e ’avvocato difensore dell’imputata, Luca Bauccio: per inciso, è stata l’ultima teste della lunga lista della Procura e ieri si è passati poi al primo di parte civile. Psicologa, con 40 anni di professione, Fernandez è presidente dell’associazione Emdr Italia. Analizzando i contenuti delle sedute su due minori seguiti da Bolognini, ieri ha detto che "non si trattava della tecnica Emdr", ravvisata invece dalla Procura. La teste dapprima ha spiegato che l’Emdr (dall’inglese Eye movement desensitization and deprocessing) è un approccio terapeutico che utilizza i movimenti oculari o altre stimolazioni alternate per trattare disturbi dovuti a esperienze traumatiche. Oltre al lavoro sugli occhi, è prevista la possibilità di tamburellare sulle mani e sulle ginocchia. Il Neurotek, macchinario con vibrazioni, ha spiegato, si usa per fare stimolazione, si spegne e poi si vede cosa dice il paziente, al quale si danno due manopoline. Lei dice di non aver mai sentito di applicazione alle caviglie. Commentando la seduta con un bambino estraneo all’inchiesta, in cui Bolognini gli spiega come avrebbe usato la macchinetta, dice che "non è Emdr". Si mostra critica sul linguaggio: "Definire un minore sopravvissuto a un trauma mi sembra difficile per un minore, c’è un rischio di maggiore sofferenza". Poi si passa alla registrazione che riguarda l’altro bambino, al centro del processo, "con uso della macchinetta", premette il pm. Si sentono rumori di fondo, a volte più martellanti. Bolognini chiese: "Il padre ti picchia quando c’entra il sesso o quando non c’entra?". Lui risponde: "Quella dopo". Secondo la teste, pure questa seduta "non corrisponde alla tecnica Emdr, perché c’è uno scambio tra terapeuta e bambino".

Risponendo all’avvocato Bauccio, Fernandez dice però solo di aver visto solo questo pezzo della registrazione, sostenendo che il bambino "sia stato orientato a dire cose". La psicologa concorda sulla necessità comunque di approfondire, in assenza di certezze sui fatti pregressi: "Se il bambino manifesta condotte che possono essere ricollegate a un trauma, prima di trattarle va cercata la sua storia, per poi fare un’alleanza terapeutica con lui. Per ricorrere all’Emdr, meglio aspettare". Sui rumori, pur dicendo di conoscere il linguaggio non verbale dei bambini, la teste non sa dire a cosa si riferissero.

Il difensore, interpellato dal Carlino, rivela che quei rumori "li faceva il bambino quando ricordava botte e abusi subiti: si agitava, cominciava a picchiare con un oggetto e poi si calmava". Durante il controesame, l’avvocato si è rifatto a due pubblicazioni targate dagli stessi specialisti di Emdr per contraddire la teste: dapprima quella firmata dalla collega psicologa Maria Zaccagnino, dello stesso centro, in cui si sostiene che la stimolazione tattile pare coinvolgere il circuito neuronale e avere un effetto di rassicurazione sul bambino. Mentre la teste ribatte: "Dissento". E un altro studio in cui si dice che i pomelli del Neurotek si possono mettere anche nelle calze e che tale pratica è utile per il rilassamento. "Dopo cinque anni siamo arrivati alla verità – dichiara Bauccio –. È crollata la leggenda secondo cui Bolognini avrebbe manipolato i bambini. Resta grave che in sede di testimonianze in fase di indagini, la teste non sia stata informat sulla storia di quei bambini".

Alessandra Codeluppi