
Emanuele Cavallaro, sindaco di Rubiera
"Tagli milionari ai Comuni reggiani. Il governo ci ripensi". è il grido d’aiuto che arriva dai territori, sotto forma di lettera firmata dai sindaci del Reggiano, contro i tagli alle amministrazioni locali. "Immaginate di essere a casa con la famiglia. Passa il telegiornale. Avete appena fatto bancomat perchè domattina passate a pagare le bollette, siete lì che contate. In quel momento, Giorgia Meloni esce dal teleschermo, si prende i soldi e sparisce. ’Ehi, al ladro!’, ’No, questo non è un furto. È un accantonamento di parte corrente! Ve li restituirò l’anno prossimo, ma solo se li usate come dico io". Potrebbe sembrare una immagine irrispettosa, ma è esattamente quello che succederà ai bilanci dei nostri Comuni. Lo chiamano accantonamento, potremmo chiamarlo almeno ’rapimento’, ha gli stessi effetti, per i cittadini, di un taglio". Il taglio stimato per i Comuni reggiani: 1,2 milioni nel 2025, 2,4 milioni nel 2026-2027-2028, 4,8 nel 2029, per un totale a livello nazionale di 130 milioni nel 2025, "cifra che arriva a 310 milioni negli anni successivi. Numeri imponenti, che vanno sommati ai 300 milioni di tagli già imposti nell’ultimo bilancio e agli altri fondi specifici destinati ai Comuni che sono stati cancellati". Citano il taglio di 115 milioni per il fondo investimenti per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale. Il fondo investimenti generale, riservato ai comuni, pari a 400 milioni l’anno, è stato semplicemente azzerato". Il problema è che "ora toccherà ai sindaci tagliare i servizi o alzare le tasse, ancora una volta. Nei momenti di difficoltà di un paese è giusto tirare tutti la cinghia, essere chiamati a corresponsabilità. Ma la narrazione non è questa: sembra che vada tutto bene, che la manovra porti gioia e felicità. Siamo arrivati al punto di leggere una dichiarazione del presidente nazionale dell’Anci che dice che "Si tratta di una manovra positiva per i Comuni, rispetto alle preoccupazioni iniziali". Ora, va precisato che in attesa del congresso di novembre, il presidente attuale è il facente funzioni Roberto Pella, sindaco di Valdengo, che è nel frattempo però diventato anche deputato e perdipiù capogruppo in commissione bilancio di Forza Italia. È un po’ come se il segretario del vostro sindacato diventasse l’amministratore delegato della vostra azienda. Crediamo che sia necessaria un’azione di informazione e trasparenza". I sindaci chiedono al Parlamento di adoperarsi per aiutare davvero Comuni, Province e Regioni. Avremmo oggi bisogno di azioni anticicliche e non depressive. Temiamo di dover affrontare un periodo particolarmente difficile e di doverlo fare con le mani legate. Purtroppo, quando si parla di bilanci, chi si presenta come mago è solo un prestigiatore".