Centro storico in affanno: "Intervenite con urgenza. Qui è difficile lavorare"

L’ennesimo appello del gruppo di commercianti ’MiglioraRe’: "Quotidianamente spaccio e microcriminalità: ora serve rigenerazione urbana".

Centro storico in affanno: "Intervenite con urgenza. Qui è difficile lavorare"

L’ennesimo appello del gruppo di commercianti ’MiglioraRe’: "Quotidianamente spaccio e microcriminalità: ora serve rigenerazione urbana".

"Siamo molto preoccupati per la nostra città. Il centro storico si sta spegnendo e crediamo sarebbe urgente intervenire, e in fretta, su più versanti per farlo ripartire".

Il grido d’allarme viene lanciato dal gruppo MiglioraRe, comitato formato da commercianti e residenti in città, uniti dall’amore per Reggio e dal forte desiderio di vederla rinascere.

"Abbiamo segnalato più volte alle sedi istituzionali – dicono Andrea Bottazzi e Marco Merola, portavoce di MiglioraRe – che sta diventando difficile lavorare e vivere in centro. E in questi ultimi mesi sono decisamente aumentate le situazioni di disagio". A partire dalla quella che viene definita "mancanza di legalità e di sicurezza".

"Da tempo si sono consolidate aree della città storica in cui si verificano quotidianamente fenomeni di spaccio e microcriminalità e alcuni luoghi in cui sono nate attività che fanno capo a gruppi organizzati italiani e stranieri, che da Santa Croce si sono spostati in centro storico. Da una nostra raccolta di idee, la mancanza di sicurezza è risultata essere il motivo principale che ha indotto molte persone a smettere di frequentare il centro storico. Un risultato purtroppo in linea con un sondaggio curato l’anno scorso dalla Consulta del centro storico, che tra i punti critici ha fatto emergere al primo posto la sicurezza".

Nel loro intervento, i cittadini di MiglioraRe parlano di un diffuso sentimento generale di "rassegnazione" che induce molti a non denunciare più le violazioni alla legge o gli episodi che tutti i giorni si ripetono e che "danno l’idea di una città abbandonata nelle mani di coloro che hanno poco rispetto delle regole e che sembrano agire indisturbati e impuniti".

La scarsa pulizia, ubriachi e bivacchi diffusi ovunque, i negozi chiusi e poco curati aiutano ad aumentare il senso di abbandono e contribuiscono a far perdere attrattività alle vie dell’esagono.

E non mancano le proposte dei cittadini. "È evidente che a Reggio Emilia abbiamo un problema legato alla sosta per accedere al centro – spiegano Bottazzi e Merola – e alcuni parcheggi, come Zucchi o Aci, sono tenuti male e in generale sono poco fruibili, alcuni perché troppo cari, molti altri perché presidiati anche di giorno da persone che incutono timore a chi vorrebbe parcheggiare, soprattutto le donne. Inoltre si verificano spesso furti o aggressioni. Di recente, chi parcheggia in centro rischia anche di ritrovarsi il finestrino dell’auto spaccato".

E ancora: "Il traffico sui viali in certi orari diventa congestionato e questo non facilita la viabilità da e per il centro. Sarebbe importante anche incentivare l’utilizzo delle due ruote".

Un altro aspetto prioritario per rimettere in moto l’economia urbana, come il recupero e il riutilizzo di immobili da tempo vuoti per funzioni pubbliche o destinate al pubblico.

"Per oltre vent’anni – dicono da MiglioraRe – si è scelto di decentrare attività, uffici, servizi pubblici. Il nostro centro storico non ha una identità, ha perso la propria funzione di cuore pulsante del territorio, di luogo da condividere e da vivere, di giorno, di sera, ormai tutti i giorni della settimana. Ora sarebbe fondamentale ripensare il centro storico anche nell’ottica della fruizione pubblica, non solo in occasione di eventi, che vanno fatti, ma non sono sufficienti a ridare vita alla nostra città. Molte attività del nostro centro hanno chiuso, altre chiuderanno entro Natale e molti residenti hanno lasciato l’esagono. Cosa resta di una città se gli abitanti e le attività se ne vanno?".

"Pensiamo che sia fondamentale – concludono i rappresentanti del gruppo MiglioraRe – attivare al più presto un percorso di rigenerazione urbana, intervenendo su più fattori, con un investimento di idee, risorse, competenze. E crediamo si possa fare insieme, pubblico e privato, cittadini e istituzioni, collaborando e lavorando insieme per il bene della nostra città".