Una bella anatra all’arancia fa gola a molti, ma quale delle due specie di questi volatili: quella domestica o quella selvatica? È importante conoscerle perché fra le due vi sono alcune differenze. L’anatra domestica ha una alimentazione controllata ed effettua meno movimento della selvatica per cui anche la sua carne ha caratteristiche proprie. È più grassa, ha un sapore più misurato e apporta una maggior quantità di calorie. Per chi preferisce i sapori tipici delle carni dei pennuti delle nostre aie è l’ideale, mentre chi ama la selvaggina troverà nell’anatra selvatica il meglio per questa passione. Quest’ultima è un po’ più scura e consistente perché è più magra in quanto ha una muscolatura atta a una maggior dinamicità e il sapore è molto più forte e determinato. La selvatica è più ricca soprattutto di ferro, ma anche di zinco e rame, minerali preziosi per la salute; contiene anche benefici acidi grassi omega 3 e ha una maggior quantità rispetto all’altra di vitamina A, così preziosa per la vista, per la pelle, le unghie e i capelli.
La nota stonata però della selvatica sta nel fatto che conta quasi il triplo di colesterolo in confronto alla sua cugina domestica. In sostanza sono due volatili meritevoli con pregi e difetti. La carne della selvatica è così prediletta dagli intenditori di selvaggina, mentre la domestica è preferita da chi cerca un sapore più delicato e tradizionale.
William Giglioli(medico specialista in Scienza dell’Alimentazione)