FRANCESCO PIOPPI
Cronaca

’Gek’ Galanda tifa Momo Faye: "Atleta eccezionale e non per caso"

Il capitano degli azzurri di Atene 2004: "La Reggiana investe sul vivaio. Squadra molto interessante"

’Gek’ Galanda tifa Momo Faye: "Atleta eccezionale e non per caso"

Giacomo ’Gek’ Galanda è stato il primo ’lungo moderno’: un’ala-pivot di 210 cm

Quando si parla di ‘lunghi moderni’, Giacomo ‘Gek’ Galanda può essere considerato tranquillamente uno dei precursori del ruolo, in Italia e non solo. Ala-pivot di 210 cm, con i suoi tiri da tre nei momenti decisivi delle partite ha spesso cambiato il corso degli eventi. Oltre a questo e all’immancabile furia agonistica sotto i tabelloni, nel corso degli anni ha saputo esprimere una leadership autorevole, ma mai autoritaria, che prima lo ha portato ad essere il capitano dell’Italia alle Olimpiadi di Atene 2004 e poi ad essere un apprezzato dirigente sportivo. Gek si è ritrovato con i compagni d’allora al Premio Reverberi, a Quattro Castella.

Galanda, sono passati esattamente 20 anni da quella fantastica medaglia d’argento…

"La cosa più bella è rivedere la faccia di questi ragazzi qua, perché dietro all’impresa sportiva c’è anche la storia di un gruppo di amici, di persone e non è una cosa banale. La possibilità di trovarsi e condividere queste emozioni è molto speciale e l’impegno che ci mettiamo per fare in modo di celebrare l’evento, coordinando gli impegni di ognuno di noi, è una forma di rispetto per tutto quello che abbiamo fatto".

È giusto parlare di impresa eccezionale, ma non va dimenticato che quello era un gruppo che lavorava assieme da anni. Insomma, non è stato un ‘colpo di fortuna’…

"Esattamente. E questo è il messaggio che mi piacerebbe far passare. La straordinarietà dell’avventura olimpica non deve far dimenticare che dietro c’era un lavoro che andava avanti da anni e che aveva coinvolto anche tanti altri giocatori, cito De Pol su tutti, che poi non erano presenti ad Atene, ma che sono stati fondamentali nel costruire le premesse per arrivare a quel risultato. È sempre il frutto di più fattori, in questo caso di un progetto, di uno staff e della federazione".

Venendo all’attualità, l’inizio del campionato italiano è ormai alle porte, tante squadre sembrano essersi rinforzate, che impressioni ha a riguardo?

"Ho seguito con attenzione il mercato, ma ho imparato che in questa fase è meglio non sbilanciarsi troppo se non si fanno delle figuracce (ride, ndr) anche perché con la possibilità di correggere le squadre in corsa, ci sono stati acquisti durante la stagione che hanno poi stravolto l’esito finale. Sicuramente Reggio ha costruito una squadra molto interessante…".

Entriamo un po’ di più nel dettaglio?

"Beh non lo scopro io, ma Faye è un giocatore eccezionale, mi piace tantissimo e anche la sua crescita, direi ormai la sua esplosione, non è un caso, ma è il frutto dello spirito che ha contraddistinto la filosofia del club di lanciare giovani, di giocare per quelle che sono le proprie possibilità e di costruire qualcosa di solido. Poi puoi avere dei picchi dove vai a sfiorare lo scudetto e dei picchi ancora più importanti con la produzione di giocatori come Melli, Basile…Che ti colloca oggettivamente a un livello diverso rispetto ad altre realtà".