REDAZIONE REGGIO EMILIA

"I numeri migliorano, ma la nostra provincia resta in zona rossa"

"Per noi ogni singola vita spezzata è una tragedia. Siamo sconcertati dalla poca attenzione che il Governo ha destinato alla...

Roberto Rinaldi, coordinatore della Uil: «Essenziale una maggiore collaborazione tra istituzioni, sindacati e associazioni datoriali»

Roberto Rinaldi, coordinatore della Uil: «Essenziale una maggiore collaborazione tra istituzioni, sindacati e associazioni datoriali»

"Per noi ogni singola vita spezzata è una tragedia. Siamo sconcertati dalla poca attenzione che il Governo ha destinato alla sicurezza sul lavoro". Così il coordinatore della Uil, Roberto Rinaldi, commenta i dati relativi ai decessi e agli infortuni sul lavoro nel 2024, esprimendo una critica severa nei confronti delle amministrazioni, sia a livello nazionale che locale. "Per noi l’obiettivo ’zero morti’ è la battaglia delle battaglie, un principio di civiltà quello che mette la vita davanti al profitto". Impegno che però non è stato considerato, dal momento che uno dei punti più contestati riguarda i limitati investimenti previsti dalla manovra finanziaria, che il sindacato giudica insufficienti: "Non è stato investito 1 euro per cercare di migliorare la situazione".

Uil accende poi i riflettori su Reggio, una provincia che, nonostante un miglioramento nei dati relativi a decessi e denunce di infortunio sul lavoro rispetto allo scorso anno, rimane una delle aree più critiche dell’Emilia-Romagna: "Resta in zona rossa a livello regionale".

La gravità della situazione, secondo il sindacato, è emersa chiaramente durante lo sciopero generale del 29 novembre, quando "lavoratrici e lavoratori hanno investito il proprio denaro, aderendo allo sciopero per dire basta a questa strage". Tra le priorità evidenziate da Uil spicca la necessità di rafforzare la formazione e intensificare i controlli, con particolare attenzione ai contesti più fragili. Proprio in queste realtà, sottolinea il sindacato, si registra il maggior numero di incidenti gravi. "Serve più formazione a partire dalle scuole per arrivare alle realtà lavorative soprattutto artigiane. Servono più controlli quindi più uomini e donne sia negli Istituti territoriali del lavoro che nelle Ausl". Ma per affrontare davvero un problema di questa portata, spiega Uil, è indispensabile un gioco di squadra. "È essenziale una maggiore collaborazione tra istituzioni, sindacati e associazioni datoriali: questo è un tema che deve unire, non dividere".