REDAZIONE REGGIO EMILIA

"Il circolo Pd oggi è illegittimo. Rigettiamo le fandonie del volantino"

Esposito, Costi, Maiola, Grassi e Carloni: "Manca il tesoriere". Finucci: "Inadeguato. il comportamento di Ronzoni".

"Il circolo Pd oggi è illegittimo. Rigettiamo le fandonie del volantino"

"Rigettiamo le fandonie che sono state spedite ai nostri concittadini in un documento targato Pd Gattatico. Il Circolo oggi è illegittimo, privo di un legale rappresentante che per statuto è il tesoriere". Lo affermano Luca Esposito, Federica Costi, Gianni Maiola, Enrico Grassi e Luciano Carloni (ex tesoriere) che a metà marzo hanno lasciato i vertici del circolo dem in contrasto con la scelta di ricandidare a sindaco Luca Ronzoni. I primi quattro oggi sono candidati nella lista "Uniti per cambiare" del dottor Daniele Finucci, mentre Carloni ne è sostenitore. Lo stesso Finucci (super partes, ago della bilancia di uno schieramento larghissimo) in una breve lettera ai concittadini manifesta il suo "disappunto nel notare l’inadeguato e poco elegante comportamento condotto in questa campagna elettorale" da parte della lista Ronzoni; "Noi come squadra ci siamo messi a disposizione di tutti i cittadini: li abbiamo ascoltati e molti ci hanno compresi. Non siamo certo perfetti, ma siamo onesti, umili, sinceri, seri e con le idee chiare. Nonostante io sia stato attaccato sul piano personale e professionale in modo subdolo e poco corretto, il mio pensiero va ai cittadini di Gattatico, che meritano rispetto: ho chiesto ai miei di continuare a impegnarsi promuovendo rispetto, tolleranza e moderazione, evitando attacchi personali e diffamazioni, continuando a parlare con le persone del programma e del nostro progetto. Il nostro obiettivo principale è e sarà sempre il bene della comunità di Gattatico". Le "fandonie" sono in un volantino recapitato a domicilio, pubblicato anche su Facebook. "Chi produce tali documenti – affermano Maiola, Costi, Grassi, Esposito e Carloni – non è titolato a farlo. Poche persone si nascondono dietro il circolo ma non rappresentano la totalità della comunità del Pd locale. Parlano pochi individui che oggi controllano solo una pagina Fb, da cui siamo stati esclusi, e poco altro. Le dimissioni di quattro di noi, tra cui il tesoriere, dagli organi dirigenziali del circolo sono state un segnale forte alla comunità riformista quando si è forzato il sostegno a Ronzoni. Un passaggio che avrebbe dovuto portare come minimo un commissariamento o un congresso: questo avrebbe tenuto unito il partito, generando una discussione sincera e pulita. Sapete bene come è andata: si è voluto forzare la situazione senza aprire un dibattito serio con gli iscritti. Noi siamo 5 associati al Pd: nessuna comunicazione di ascrizione dall’albo ci è pervenuta da nessuna entità provinciale di Partito o superiore. Quando si scrivono fandonie sarebbe meglio non usare il buon nome del Pd e scrivere nome e cognome di chi scrive".

Francesca Chilloni