
Un’istantanea delle infiltrazioni che stanno colpendo l’ultimo piano della scuola media Zannoni
Senza pace la scuola media Zannoni, dove ieri una classe ha dovuto abbandonare la propria aula a causa delle copiose infiltrazioni d’acqua dal tetto. È avvenuto all’ultimo piano, dove il soffitto delle aule è ricoperto da pannellature in materiale isolante. Prima alcune gocce hanno iniziato ha penetrare dal controsoffitto, poi l’acqua è caduta a terra sempre più copiosa ed è stato necessario spostare dei banchi. Infine la decisione di trasferire tutti i ragazzi nell’aula di informatica, mentre al centro del pavimento si formava in una grossa pozzanghera.
Le infiltrazioni hanno anche minacciato di danneggiare il proiettore della Lim. Poi personale tecnico comunale ha smontato il controsoffitto e la situazione è apparsa in tutta la sua gravità: l’acqua corre lungo tutta una trave in cemento di sostegno della copertura; probabilmente la guaina isolante del tetto della Zannoni è danneggiata in corrispondenza del puntone. Questa criticità era nota da tempo e segnalata almeno da settembre, come quella dei telai dei serramenti che si staccano dai muri. Quest’ultima problematica è in via di risoluzione: l’amministrazione comunale ha stanziato i fondi necessari per la completa sostituzione delle finestre, che verrà eseguita da una ditta specializzata durante le vacanze di Natale.
Le infiltrazioni che bagnano i pavimenti e rischiano di mandare in corto circuito l’impianto elettrico sono invece un problema più difficile da risolvere, anche se altrettanto urgente. Il Comitato genitori a settembre aveva scritto una lettera al Comune in cui tra l’altro si leggeva: "Al secondo piano si segnalano perdite d’acqua piovana dal soffitto rendendo scivoloso il pavimento con rischi di caduta di alunni o del personale… Siamo consapevoli dell’importanza di garantire un ambiente scolastico sicuro e salubre per i nostri figli e confidiamo in una pronta risoluzione".
La scuola di via Fratelli Cervi venne inaugurata dall’ex sindaco Paolo Colli il 18 gennaio 2018, dopo una serie di problematiche: l’azienda risultò priva di certificato antimafia e si volatilizzò, obbligando il Comune a rifare la gara. A gran voce oggi la minoranza consiliare Viviamo Montecchio chiede invece che l’amministrazione comunale si rivalga su quella, tra le due imprese edili, a cui sono imputabili i gravi difetti di costruzione.