REDAZIONE REGGIO EMILIA

La strage di Gaida. Fondo vittime stradali offrirà il risarcimento

L’organismo si è costituito responsabile civile nel processo. Orjol Lame viaggiava senza patente né assicurazione.

L’imputato Orjol Lame con la compagna Shane e il figlio Mattias: la donna e il bimbo morirono

L’imputato Orjol Lame con la compagna Shane e il figlio Mattias: la donna e il bimbo morirono

Il "Fondo vittime della strada" farà un’offerta risarcitoria alla famiglia Hyseni che la sera del 30 ottobre 2022 perse quattro persone in un terribile incidente a Gaida, sulla via Emilia. È la novità del processo che vede imputato il 32enne albanese Orjol Lame che si schiantò al volante di una Fiat Stilo contro un rustico affacciato sulla via Emilia, nella frazione reggiana. L’impatto devastante causò la morte di tutti i trasportati: la compagna 22enne Shane Hyseni, il loro figlio di un anno e mezzo Mattias Lame, il fratello e la sorella della giovane, Resat e Rejana, di 11 e 9 anni. Lame – chiamato a rispondere di omicidio stradale plurimo con diverse aggravanti – fu trovato positivo ad alcol e droga; risultò che la sua auto procedeva ad alta velocità, non era revisionata e neppure assicurata. Per questo, l’avvocato difensore Giuseppe Caldarola nell’udienza del settembre scorso aveva chiesto la citazione come responsabile civile del Fondo vittime della strada, accolta dal gup Luca Ramponi, col consenso del pm Francesco Rivabella Francia. E ieri, il Fondo – affidato ad Unipol – si è costituito ufficialmente come responsabile civile. Ciò significa che dopo la sentenza formulerà un’offerta risarcitoria ai familiari delle vittime – il padre Hardian Hyseni e la madre Anjeza, più un altro fratello – rappresentati dal legale Nicola Termanini. Il processo è stato rinviato a marzo.

Assente ancora in aula Orjol Lame che ora si troverebbe in Albania in condizioni di salute non ottimali dopo essersi risvegliato da un lungo coma. Il suo legale vorrebbe patteggiare la pena (ma occorrerà vedere se avrà il consenso), o in subordine chiedere l’abbreviato. Il gip nel febbraio 2023 e poi il Riesame avevano rigettato la richiesta di misure cautelari allora avanzata per Lame (domiciliari o divieto di espatrio): non erano stati ravvisati i pericoli di fuga e di reiterazione di condotte pericolose alla guida perché privo di patente e perché le sue condizioni di salute erano precarie. Nel novembre 2023 dopo alcuni esami, fu sancita la sua capacità di stare a processo.