È un giovane infermiere con meno di trent’anni il sanitario del Santa Maria Nuova aggredito al pronto soccorso nella notte tra sabato e domenica. Nonostante la follia che ha ancora negli occhi, questo ragazzo dimostra una calma e una lucidità notevoli. "Come mi sento? Ho scelto di fare l’infermiere per aiutare le persone e dopo aver preso delle botte mi chiedo: com’è possibile tutto questo? Lavoro in un pronto soccorso, siamo una porta d’ingresso ed è normale vedere di tutto, ma la violenza cui assistiamo è assurda".
Il paziente era stato notato in strada dalle forze dell’ordine, è partita la loro chiamata al 118. Il soggetto è arrivato con una agitazione psicomotoria, si è resa necessaria una sedazione perché l’uomo, corpulento, era incontrollabile.
"Quando si è svegliato era ancora più agitato, è uscito dalla stanza dando della cornuta a una collega, ha lanciato a terra le medicazioni che gli avevo appena fatto, dicendomi di stare zitto perché ero uno schiavo – racconta l’infermiere aggredito –. Una cosa non piacevole ma vai avanti e sopporti, speri solo di non essere picchiato. Questo ragazzo, alto, sui 110 kg, ha continuato però a insultare i colleghi, arrivando a offendere la dottoressa che lo aveva in carico, colpevole solo di essere una donna. Le ha ordinato di stare zitta. Il paziente sbatteva le porte, si è diretto verso una stanza piena di attrezzature. Avevamo paura per i macchinari, temendo anche che lì potesse trovare armi improprie come delle siringhe o le aste per le flebo". L’uomo ha poi tentato di aprire la porta e appena è arrivata la guardia giurata l’ha spintonata, offendendo poco dopo un medico che gli aveva allungato una bottiglietta d’acqua. "Il dottore se ne è andato subito perché questo tipo di pazienti, che abbiamo appena studiato come gestire con un corso organizzato dall’Azienda, non mollano la presa fino a quando il loro bersaglio non si allontana. E così abbiamo fatto tutti noi". Poi, racconta, "sono iniziati quindici minuti di follia quando il paziente ha puntato una collega, avvicinandosi troppo. Mi sono messo in mezzo per proteggerla, mi ha spinto dentro a un box, dirigendosi verso un altro infermiere, cui ha scaraventato contro il nostro computer. Ho cercato di fermarlo senza violenza, mettendogli una mano sulla spalla. Niente da fare, il paziente mi ha tirato due pugni, prima sulla spalla sinistra e poi al fianco. Tutti i colleghi si sono alzati, la situazione era troppo pericolosa ma nel frattempo è arrivata la polizia. Ben otto agenti sono riusciti a fermarlo".
Una testimonianza choc. "C’era anche la guardia giurata. Manca, invece, il posto di polizia aperto h24. I poliziotti hanno fatto un ottimo lavoro ma tutti vorremmo che fossero in servizio, sempre, senza dover attendere il loro arrivo a ogni emergenza". Da un anno il sindacato Cisl Fp pressa per avere l’assistenza legale gratuita per i sanitari pestati e offesi, anche durante il processo contro gli aggressori. "Credo che avere a disposizione un legale dell’azienda, gratuito, sia sicuramente d’aiuto", conclude.