Morì sull’auto logora della pizzeria: processo

Una studentessa universitaria di 20 anni, Elena Russo, perde la vita in un incidente stradale mentre consegnava pizze a domicilio a Reggio Emilia. I titolari della pizzeria sono rinviati a giudizio per omicidio colposo a causa delle condizioni non conformi della macchina.

Morì sull’auto logora della pizzeria: processo

Elena Russo: aveva 20 anni, è morta nel gennaio del 2022

Quella macchina, data come mezzo di lavoro a una studentessa universitaria che consegnava pizze a domicilio, non avrebbe rispettato le norme di sicurezza. E le sue condizioni avrebbero apportato "un contributo causale" al verificarsi dell’incidente stradale che le costò la vita. Lei, Elena Russo, 20 anni, di Reggio, era iscritta a Giurisprudenza all’Università di Modena. I titolari della pizzeria, un 49enne e un 33enne, dovranno rispondere a processo di omicidio colposo con violazione delle prescrizioni per la sicurezza sul lavoro e del codice stradale: ieri sono stati rinviati a giudizio dal giudice Luca Ramponi. Nella sera del 30 gennaio 2022, dopo le 20, durante l’attività di consegna a domicilio, la giovane, mentre dalla frazione San Bartolomeo andava verso Reggio, si schiantò contro un albero al volante della Fiat Punto fornita dalla pizzeria e perse la vita.

L’allora pubblico ministero Laura Galli iscrisse i due uomini nel registro degli indagati, per poi sostenere nel settembre 2022 che non si potesse formulare una ragionevole previsione di condanna. Ma, alla luce di una consulenza, gli avvocati dei genitori della 20enne si opposero. Il giudice delle indagini preliminari Andrea Rat in aprile ha poi ordinato alla Procura di formulare l’imputazione coatta. Nel frattempo il fascicolo è stato preso in carico dai pubblici ministeri Stefano Finocchiaro e Denise Panoutsopoulos. Nel nuovo capo di imputazione, descrivono gli pneumatici "in grave stato di usura", oltreché "vetusti e con oltre sedici anni di utilizzo". E "differenti tra loro per marche, modello e disegno". Secondo i pm, anche a causa di queste omissioni Elena in curva "perse aderenza al terreno e quindi il controllo del mezzo". Ieri mattina i genitori Annamaria Catrambone e Francesco Russo si sono costituiti parte civile. Secondo la difesa degli imputati, l’incidente fu causato dall’alta velocità tenuta dalla ragazza, per il consulente di parte sui 130 chilometri orari dove il limite è dei 50, mentre l’ultimo perito incaricato dal giudice aveva supposto intorno ai 110.

Alessandra Codeluppi