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Palomar lascia il Tecnopolo: "Spostamento in ambito regionale"

Il co-ceo Nicola Serra: "Abbiamo avuto problemi di dimensionamento degli spazi e alcuni logistici. Ma l’idea è quella di continuare a collaborare con Reggio Emilia, per noi un territorio fortunato".

di Benedetta SalsiPalomar lascia il Tecnopolo di Reggio. La società di produzioni televisive e cinematografiche, leader nel mercato della fiction e dell’animazione, non avrà più la sua sede nel capannone 17 delle ex Reggiane.

"Il Tecnopolo al momento lo lasciamo, ma si tratta di un’espansione in corso – chiosa il co-ceo e produttore di Palomar, Nicola Serra –. A breve verrà annunciata una novità. Si tratta di uno spostamento in ambito regionale. Lasciamo l’area delle ex Reggiane, ma l’idea è di continuare a collaborare con Reggio Emilia, come abbiamo fatto fino ad ora. La nostra intenzione è quella di rimanere, ma abbiamo avuto un problema di dimensionamento degli spazi e alcuni problemi logistici e di viaggio per alcuni professionisti che erano lì: dovevamo ampliarci e abbiamo trovato altre opportunità in regione, in accordo con i referenti a Reggio. Dovevamo trovare uno spazio più grande. Nella nostra ottica si tratta di un’espansione".

L’accordo fra Reggiane Spa e Palomar era stato siglato nel 2017, con l’intento di avere "importanti ricadute sul territorio, con forte ritorno di immagine e promozione e nuove opportunità di occupazione", recitava il comunicato ufficiale. E ancora: "Si parte con la produzione di un nuovo progetto, con un grande impatto regionale, per continuare con l’apertura presso il Parco Innovazione di un centro di ricerca e sviluppo e culminare con la realizzazione di un teatro di posa in uno dei capannoni delle ex Officine Reggiane".

In questi anni, tra i principali prodotti sviluppati sul territorio provinciale ci sono ’Volevo Nascondermi’, il film di Giorgio Diritti su Antonio Ligabue con Elio Germano protagonista (Nastro d’Argento come miglior film nel 2020 e David di Donatello sempre nella stessa categoria nel 2021), girato interamente nella Bassa e in centro storico; poi ’Il treno dei bambini’ di Cristina Comencini, uscito nel 2024 e girato in parte nella Bassa. Una delle sezioni che si era poi insediata nella sede di Reggio era anche quella dell’animazione. "Il rapporto con Reggio Emilia sono convinto che andrà avanti – insiste Serra –. ‘Il treno dei bambini’ è stato il film più visto sulla piattaforma Netflix in lingua non inglese per alcuni giorni, a livello mondiale. Quindi per noi si tratta di un territorio molto fortunato e l’idea è quella di avere una continuità".

E il colossal in costume su Matilde di Canossa che in tanti sognano? "Matilde? Non è in cantiere, ma è un soggetto che abbiamo tra quelli in sviluppo e su cui c’è l’attenzione da anni – chiosa il produttore –. Ci siamo documentati tanto sulla sua figura. La cosa incredibile è che intorno all’anno mille era una delle tre persone più potenti al mondo allora conosciuto. Ed era una donna. La nostra attenzione c’è. Ma per ’Il conte di Montecristo’, che andrà in onda da lunedì su Rai1, ci abbiamo messo sette anni, dal momento in cui l’abbiamo pensato. Quindi si tratta di processi artistici anche molto lunghi".