REDAZIONE REGGIO EMILIA

"Pietra di Bismantova, cure e investimenti"

L’assessora Dallaporta respinge l’accusa di lassismo "Alle pendici servirà un serio intervento sulle alberature".

L’assessora Dallaporta respinge l’accusa di lassismo "Alle pendici servirà un serio intervento sulle alberature".

L’assessora Dallaporta respinge l’accusa di lassismo "Alle pendici servirà un serio intervento sulle alberature".

L’assessora Silvia Dallaporta replica al consigliere Mattia Casotti (’Castelnovo al Centro’) che aveva criticato la bocciatura di una mozione in cui il consigliere chiedeva un’azione di pulizia boschiva sui versanti della Pietra di Bismantova. "Senza voler aprire fronti di polemica – afferma Dallaporta – devo però respingere l’uso del termine ‘lassismo’ quando si parla della gestione della Pietra di Bismantova. Negli ultimi anni invece la rupe è stata oggetto di profonde cure e importanti investimenti, in particolare dopo il crollo di pietre avvenuto nella zona dell’eremo nel 2015: sono stati compiuti ripetuti interventi di pulizia e messa in sicurezza delle pareti per riaprire l’accesso alla Pietra, e non era affatto scontato visto che parliamo di lavori per oltre un milione. Grazie alla collaborazione con le associazioni che operano a Bismantova, in particolare il Cai e le Guide della Pietra, sono stati curati e sistemati i sentieri e i punti di maggiore passaggio dei turisti". Insieme al Parco Nazionale dell’Appennino, ricorda Dallaporta, è stato sistemato anche piazzale Dante con vista su tutto l’Appennino, un intervento di pulizia e taglio della vegetazione. È stato realizzato il Centro Laudato Sì e il Parco archeologico.

In merito alla progressiva crescita boschiva lungo i versanti della Pietra, in particolare sul lato nord-ovest, l’assessora Silvia Dallaporta aggiunge: "È un tema non nuovo, anzi è presente anche un paragrafo nelle linee programmatiche e di mandato della nostra maggioranza stilate mesi fa, in cui sosteniamo che ‘la Pietra negli ultimi decenni ha subito un forte imboschimento sia attorno che sulla sommità, immaginare di riportarla allo stato del dopoguerra è certamente impensabile, ma si rende necessario un serio intervento di gestione delle alberature, comprensivo anche di tagli opportunamente studiati e monitorati. Intervento possibile, ma non semplice che non potrà prescindere da una progettazione che coinvolga oltre a Comune e Parco, anche i proprietari dei terreni, la Regione, l’Unione, i gestori delle strutture vicine, Cai, Guide Alpine, Wwf e portatori di interesse. Indispensabile l’idea di cura della rupe che non sia semplice taglio di legname".

Settimo Baisi