
Restauro completato, folla alla celebrazione. Si potrà inquadrare il Qr Code con il cellulare per conoscere le storie dei caduti
Un monumento che grazie alle nuove tecnologie parla e racconta le storie delle persone a cui è dedicato: i "caduti della Guerra di Liberazione (che) sfidarono il terrore per amore della libertà". Sabato mattina nel cimitero di Villa Pieve è stato presentato in un’affollata cerimonia l’ossario monumentale in marmo e travertino restaurato e dedicato ai partigiani sampolesi della 76esima Brigata Sap ’Angelo Zanti’, che era stato inaugurato il 25 aprile 1950. Davanti alla riqualificata struttura con il bassorilievo in bronzo dello scultore montecchiese Armando Giuffredi è ora installato un pilastro esplicativo dotato di QR code. Inquadrandolo con il cellulare, il visitatore può visionare la documentazione relativa a quelle persone che diedero la vita contro il nazifascismo tra il 1943 e 1945. Oltre ai familiari dei partigiani, hanno presenziato il sindaco Franco Palù, il maresciallo maggiore Giovanni Tondo, il presidente provinciale Anpi Ermete Fiaccadori, oltre al presidente della locale sezione Gino Caraffi e Orio Vergalli, della sezione di Bibbiano. Il fautore del restauro è Giacomo Sulpizio, ex sindaco sampolese e attivista Anpi, unitamente all’informatico Alessandro Succi, che si è occupato della digitalizzazione della documentazione legata ai caduti. "La verità storica – ha detto il sindaco – emerge dalla rigorosa ricerca di documenti, lettere, ordini, leggi e decreti ecc. Questa ricerca continua, grazie a istituti storici come Istoreco, grazie agli storici di professione ma anche col lavoro di amanti della storia locale come Giacomo, che grazie al suo impegno costante ci ricorda da dove veniamo, cos’è stata la guerra per il nostro paese". Ha poi omaggiato persone come Sulpizio che "custodiscono le nostre radici" a fronte di una diffusa "volontà di revisionismo e di riscrittura di una post verità… messi in atto dagli attuali detentori del potere".
Francesca Chilloni