
Stefano Landi, presidente della camera di commercio dell’Emilia
Per quest’anno il bilancio sarà diverso, complice il calo generalizzato dell’industria, ma nel 2023 la provincia di Reggio si è posizionata nella parte alta della classifica nazionale dei territori a maggior valore aggiunto complessivo e pro capite. Lo scorso anno, infatti, il valore aggiunto reggiano ha raggiunto 20,5 miliardi di euro, con un incremento del 6,2% rispetto al 2022; la provincia si è posizionata quindi al 23esimo posto nazionale, contribuendo all’1,1% al valore aggiunto italiano e per il 12% a quello regionale.
Come segnala la Camera di commercio dell’Emilia, su dati Unioncamere e del centro studi Tagliacarne, la ricchezza reggiana è stata generata dal settore del commercio e dei servizi, pari al 58,6% del valore aggiunto locale, mentre l’industria contribuisce in maniera significativa con il 34,5%, seguita da costruzioni (4,8%) e agricoltura (2,1%). Il valore aggiunto pro capite vale 38.984,46 euro, portando la provincia all’11esimo posto nazionale. Rispetto al 2022, l’aumento è del 5,9%. In termini assoluti, il dato reggiano è superiore sia al valore regionale (38.703,16 euro) sia a quello nazionale (32.377,41 euro).
"È evidente – sottolinea il presidente camerale Stefano Landi- che oggi vi sono preoccupazioni per il negativo andamento della produzione industriale e il forte aumento della cassa integrazione, ma i dati del 2023 attestano comunque la solidità di un sistema che ha forti capacità di resilienza e una forte propensione all’innovazione e agli investimenti. Proprio per questo, a maggior ragione, questo tessuto imprenditoriale va sostenuto in questa complessa fase, perché le imprese possano continuare a generare ricchezza e lavoro partendo da dati di efficienza e competitività che rappresentano un grande patrimonio comunitario".