
Le cucine dell’ospedale sono state chiuse: l’appalto è passato a una ditta esterna
Alla fine risultano ricollocati come era stato previsto dall’Azienda sanitaria locale, gli operatori delle cucine dell’ospedale di Guastalla, dopo la soppressione del servizio di preparazione dei pasti in loco, avvenuta a maggio. I sindacati di categoria, anche col favore delle autorità comunali, avevano chiesto con decisione delle collocazioni alternative sul posto per i dipendenti, soprattutto per coloro che avrebbero avuto difficoltà a spostarsi in altre sedi, considerando pure l’aggravio dei costi per gli spostamenti giornalieri. Di recente i sindacati hanno verificato la situazione.
Dei dieci operatori che lavoravano alle cucine ospedaliere di Guastalla, in tre sono stati trasferiti alla sede dell’ospedale di Montecchio, altri cinque alla cucina del Santa Maria Nuova di Reggio, mentre in due hanno rinunciato all’incarico, almeno per ora, per motivi personali. C’era anche la questione dei tre operatori che si occupavano del trasporto del materiale per la distribuzione dei pasti, col servizio dei carrelli, dipendenti di una cooperativa esterna. Anche per loro sono state trovate soluzioni: una lavoratrice è stata assunta da Cir Food con un accordo part time alla mensa interaziendale di via Sacco e Vanzetti a Guastalla, un altro ha concluso l’attività per la scadenza del contratto, mentre un terzo ha deciso di ritirarsi dall’incarico. Dopo la chiusura della cucina interna, il servizio pasti è stato affidato in appalto, con il cibo che arriva dal Modenese. Sono state diverse le segnalazioni su un "calo di qualità" dei pasti servizi ai degenti.
Antonio Lecci