
Lorenzo Catellani, presidente Cia Reggio, ha tracciato un primo bilancio dell’annata
Si annuncia una vendemmia "ottima per qualità e con produzione in ripresa". Ne è convinto Lorenzo Catellani, di Cia Reggio, in un primo bilancio sulla raccolta dell’uva sul territorio provinciale, ormai al termine. "La vendemmia è iniziata con leggero anticipo, già dopo Ferragosto, con le uve bianche della fascia collinare destinate alle produzioni di base spumante. E poi è proseguita con le rosse come Ancellotta e Lambruschi sull’intero territorio", aggiunge Catellani. La primavera piovosa ha evitato stress idrici, come avvenuto invece in passato. Le uve sono sane, i grappoli abbondanti, la gradazione in linea con le aspettative. Così come la produzione nazionale, anche quella reggiana risulta positiva, con un incremento rispetto al 2023, quando erano stati superati i 1,160 milioni di quintali di uve pigiate. Il meteo ha rischiato di provocare conseguenze gravi, ma l’estate scorsa, per fortuna, ha limitato l’azione sempre temuta della grandine. Gli effetti dei cambiamenti climatici sul vino si erano visti l’anno scorso quando, per il lungo periodo di caldo e siccità, la produzione era crollata del 9,8% rispetto al 2022. A fare un bilancio della vendemmia 2024 è anche Coldiretti: "Le operazioni si chiudono con una buona produzione per le uve lambruschi, Ancellotta e bianchi – spiega il direttore Alessandro Corchia – con le quantità raccolte che confermano le stime di inizio periodo. L’aumento quantitativo, rispetto al 2023, è stato di +15% per le uve rosse e +8% per le uve bianche, mentre la qualità è rimasta più o meno costante rispetto alla scorsa annata". La produzione è stata sostenuta dalla quasi assenza di fenomeni di gelo e grandine, ma ha sentito gli effetti della siccità estiva con l’accentuarsi dei fabbisogni irrigui. "In questo momento di generale e diffusa sofferenza del settore vitivinicolo – aggiunge Matteo Franceschini, presidente Coldiretti Reggio – auspichiamo che gli organi deputati possano mettere in atto una adeguata politica di promozione del prodotto, in particolare dei lambruschi, puntando su trasparenza, controllo e tutela".
Il settore vitivinicolo reggiano oggi è rappresentato da 8500 ettari, in aumento di circa un 6% rispetto agli ultimi cinque anni, anche grazie alle autorizzazioni ai nuovi impianti, per un totale di 2450 aziende viticole con una media di 3,5 ettari, rispetto ai 2,5 ettari medi di 10 anni fa.
a. le.