Reggio Emilia, 29 novembre 2024 – L’aria di piazza Prampolini ha rinvigorito Michele de Pascale, che già da Reggio aveva avuto una spinta notevole a suon di voti. E non a caso, ieri il neo-governatore ha scelto le terre reggiane per il suo primo tour da ‘proclamato’, un abbraccio con il sindaco Marco Massari e gli eletti in consiglio regionale (mancava solo l’assessore in odore di riconferma Alessio Mammi, fuori per impegni istituzionali) che non poteva non tracimare nella discussione sulla sicurezza, uno dei must del dibattito a Reggio sui luoghi da presidiare. E visto che il sindaco ha scelto di chiedere al governo di avvalersi dell’esercito come rinforzo nelle aree più a rischio – la stazione centrale di questo è un totem (ma è anche al centro di un forte impegno di riqualificazione da parte del palazzo di città assieme a Rfi) –, il neo-governatore non poteva eludere la domanda.
“Se sono d’accordo? Di certo utilizzare l’esercito per il controllo umano rappresenta un fallimento per le politiche di sicurezza”, ma vista le carenze di risorse e di organici dei Comuni “è una leva che si può utilizzare”, ha chiarito de Pascale, che a Ravenna non usufruisce di questo aiuto.
In questo solco, il governatore ha pure svelato uno dei punti top secret toccati con Massari durante il summit di ieri. “Vogliamo mettere mano alla legge regionale della polizia locale, nella quale credo molto per le funzioni che svolge, aumentando gli organici”. Insomma, un pacchetto di insieme che verrà sviluppato assieme ai municipi. Sempre i municipi verranno ascoltati dal governatore a breve in un’assemblea – ieri il neo-presidente ha anche inaugurato la tre giorni ‘Alleanza contro il cancro’, sempre a Reggio, alla presenza del rettore di Unimore, Carlo Adolfo Porro –, mentre gli stessi territori per de Pascale sono fondamentali per mettere a terra la holding del trasporto pubblico locale: “Vanno sentiti i Comuni”.
Non ultimo, il tema della valorizzazione di Reggio nello scacchiere delle nomine in giunta et similia. “Immagino sia necessario che il gruppo dirigente del centro-sinistra di Reggio Emilia abbia spazio e peso anche fuori da Reggio Emilia”. Alle parole di de Pascale corrisponderebbe una sicura riconferma del reggiano Alessio Mammi, assieme agli ingressi certi di Isabella Conti (Bologna) e Vincenzo Colla (Piacenza). Più magmatico il resto. Chiara Gibertoni, direttore generale del Sant’Orsola di Bologna, è stata contattata per il delicato slot dell’assessorato alla Sanità. Ma Gibertoni per esigenze di puzzle geografico dovrebbe rappresentare Modena, città dove peraltro è nata. Incastro possibile, come possibile sarebbe l’ingresso di Stefano Caliando, che ha votato Schlein all’ultimo congresso (tra i pochissimi in odore di giunta) e che contenderebbe uno slot bolognese a Luigi Tosiani.
Irene Priolo non disdegnerebbe di tornare a fare la vicepresidente, ma per lei pare più probabile la presidenza dell’assemblea. Insomma, un grande ingorgo a Bologna. Sul fronte romagnolo, sempre in rialzo le quotazioni di Alice Parma (in temporaneo ribasso Andrea Gnassi), mentre dovrebbero andare a dama le caselle alleate con Giovanni Paglia (Avs) e Silvia Piccinini (M5s).