Dosso: "Abbiamo accusato un po’ di fatica"

La staffetta 4x100 è ultima in finale dopo l’exploit (record italiano) di sabato. Ma Zaynab può dirsi soddisfatta del suo mondiale

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di Claudio Lavaggi

Di solito si dice che non tutti i giorni è domenica, beh, questa volta Zaynab Dosso e le altre tre staffettiste della 4x100 impegnate ai mondiali di Eugene, in Oregon, hanno fatto meglio nella semifinale di sabato che nella finale di domenica.

Il piazzamento racconta infatti di un ottavo e ultimo posto, nel tempo di 42’’92, dietro agli Stati Uniti che hanno vinto a sorpresa in 41’’14 su Giamaica in 41’’18 e Germania in 42’’03; a seguire, Nigeria in 42’’22, la sorprendente Spagna in 42’’58, Gran Bretagna 42’’75 e Svizzera in 42’’81.

Il racconto della gara è un po’ differente dalla semifinale: la Dosso parte bene, ma non come sabato e Dalia Kaddari a cui passa il testimone ha un leggero contrattempo che la fa scivolare indietro. L’esperta Anna Bongiorni fa molto bene, ma il tratto finale di Vittoria Fontana non è all’altezza della situazione.

La sostanza, però, non cambia per la 22enne atleta rubierese, che a Eugene ha fatto un’esperienza straordinaria: batteria dei 100 superata, semifinale in staffetta superata con tanto di record italiano e miglior frazione da fermo in assoluto.

Ora vanta due primati italiani e con questa partecipazione e questi risultati entra in un’altra dimensione, quella internazionale e ora le avversarie sanno chi è la Dosso.

"Ci abbiamo provato fino in fondo – sono le parole di Zaynab all’arrivo della staffetta – ma forse abbiamo accusato un po’ di fatica perché noi dovevamo dare tutto in semifinale. Ma la staffetta non è come una gara individuale, ci vuole tempo a perfezionarla, mentre alcune di noi erano all’esordio in manifestazioni di questo livello. Io credo che siamo sulla buona strada, questo è un bel gruppo di ragazze che vanno forte, i risultati arriveranno e le speranze di migliorarci sono già nei campionati europei di metà agosto a Monaco". Marco Benati, il presidente della Corradini Rubiera, società che ha dato il via alla storia di Zaynab, si è alzato tutte le notti per vedere le gare: "La Dosso ha fatto grandi progressi sotto tutti i punti di vista, tecnici, psicologici, di comportamento e maturità. Il record italiano lo si può fare più avanti quando magari ci sono tutte le condizioni favorevoli".

Ma che effetto le ha fatto vedere che la ragazzina spaesata di una decina d’anni fa, oggi corre a livello mondiale? "Noi siamo una società molto seria che pensa soprattutto agli atleti; anche Zaynab l’abbiamo aiutata a livello scolastico e di inserimento e quando è stata ora di passare alle Fiamme Azzurre, beh, noi non abbiamo ricevuto un centesimo. I gruppi militari, infatti, non pagano il trasferimento, di solito sono gli atleti stessi a liberarsi".