"Regia, stravolgere tutto sarebbe una follia"

L’ex granata Antonelli, direttore sportivo del neopromosso Monza: "Abbiamo interrotto la ’maledizione’ di Renato Pozzetto"

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di Francesco Pioppi

Nel Monza leggendario che ha appena conquistato la Serie A dopo 110 anni di attesa c’è un direttore sportivo che - proprio nella nostra città - ha capito quale strada percorrere nel suo futuro professionale. Parliamo di Filippo Antonelli, 34 presenze con la Reggiana tra il 2012 e il 2014, che sul finire della sua esperienza in granata ha iniziato a studiare da dirigente, muovendo i primi passi verso un percorso di successo Antonelli, siete riusciti a riscrivere la storia del vostro club. "È stata una grande emozione, un successo che è arrivato grazie alla consapevolezza maturata facendo 35 punti nel girone d’andata. Siamo ripartiti da lì e direi che si è visto un grande Monza".

Sarà stato inondato di complimenti, i più inaspettati?

"Tantissimi anche da parte di addetti ai lavori di squadre importanti, ma è normale: il Monza perse lo spareggio per andare in A contro il Pescara 43 anni fa. Quello era stato il punto più alto e abbiamo anche interrotto la ‘maledizione’ di Renato Pozzetto che in un film si professò tifoso del Monza aggiungendo: non andremo mai in Serie A. Più di così…(ride, ndr)".

Tra i più felici c’era Silvio Berlusconi.

"È sempre attento alle nostre dinamiche e ci dà spesso quella che è la sua visione di calcio, anche se il mio confronto quotidiano è con Adriano Galliani, un grande maestro che ha vinto tantissimo: uno stimolo e anche una ‘pressione’ che è giusto che ci sia".

Sappiamo che segue sempre la Reggiana: dopo un campionato straordinario, i granata hanno fallito i playoff.

"Credo non siano riusciti a superare la beffa del campionato. Sarebbe stato molto meglio giocare immediatamente i playoff. Purtroppo la sosta è stata un danno enorme. Peccato, ma io non butterei via tutto…".

Città e dirigenza sono spaccate in due tra chi vorrebbe riprovarci con questo gruppo e chi invece vorrebbe la rivoluzione.

"Se ci si stacca dalla delusione e si guardano i numeri, stravolgere tutto credo sarebbe una follia: hanno fatto 86 punti, giocando un calcio straordinario. Sono stati beffati da un gol del portiere del Modena… Quando ci sono dei valori serve fiducia: lo spirito di rivalsa è un elemento fondamentale per raggiungere i risultati".

Chiudiamo con un ‘revival’ della sua esperienza alla Reggiana: la ricordiamo sempre al seguito della squadra nonostante lo stop per infortunio, ‘assetato’ di conoscere i primi ‘trucchi del mestiere’ da dirigente.

"A livello sportivo non ho lasciato un gran ricordo anche se la salvezza di Cuneo è stata un’impresa per tutto quello che era successo. Reggio mi ha dato tantissimo anche in termini di rapporti umani da Lamberto Zauli al presidente Barilli che mi ha aiutato a percorrere questa strada, da Paolo Zanetti ad altri ex compagni con cui sono ancora in contatto come Bani o Cavion. Qui poi ho ritrovato la dottoressa Gozzi, una professionista di altissimo livello che ha fatto tanto per la Reggiana e sta facendo altrettanto per il Monza".