Sogno infranto, Salerno in lacrime

Il presidente ha visto tutta la partita in curva insieme al figlio e a capitan Rozzio. Il pianto a fine match "Il calcio è crudele, meritavamo la promozione. Abbiamo il miglior attacco di tutta la C..."

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di Daniele Petrone

Le lacrime bruciano di granata gli occhi di Carmelo Salerno a fine partita e ammainano l’amaro sipario (almeno per ora) sul sogno Serie B.

Un’illusione durata il tempo di una canzone, quella ‘Urlando contro il cielo’ di Ligabue mandata in onda dalle casse dello stadio Bonolis aspettando il calcio d’inizio, che sembrava poter dipingere un dolce epilogo. Invece no.

Il presidente piange dopo novanta minuti di passione vissuti in curva (col figlioletto e capitan Rozzio), assieme a quasi un migliaio – 802 per la precisione – di tifosi arrivati a Teramo con bandiere accarezzate dal vento di speranza.

"Li ringrazio tutti, sono stati stupendi. Hanno percorso ottocento chilometri, sono orgoglioso di loro", dice Salerno a caldo, con lo sguardo lucido, togliendosi il cappello di fronte ai sostenitori della Regia.

Gli ultimi a crederci. La speranza, sì, è sempre l’ultima a spegnersi.

Ma muore dopo poco.

Dodici minuti, tanto ci impiega il Modena ad andare in vantaggio con lo spietato ex Tremolada.

A inizio secondo tempo arriva poi la mazzata finale col raddoppio dei canarini i quali poi caleranno il poker per porre la ciliegina alla festa esplosa oltre Secchia.

L’onere di comunicare le notizie che arrivano dal Braglia a squadra e staff granata spetta al segretario generale Nicola Simonelli, col telefonino collegato in Emilia.

Quando ormai non c’è più nulla da fare, il tecnico Aimo Diana si appoggia alla panchina con le mani intrecciate dietro alla schiena. Infine si siede. È l’immagine della resa.

Il presidente Salerno però non lesina lodi: "Sono fiero del mister e dei ragazzi. Tutta la città deve esserlo. Meritavamo la promozione. Lo dicono i numeri, abbiamo il miglior attacco di tutte e 60 le squadre di Serie C, esprimendo a detta di tutti il miglior calcio del torneo. Questa forse è la Reggiana migliore di sempre. Ma non è bastato e fa male - prosegue il presidente granata -. Il calcio è crudele".

Infine un pensiero ai rivali: "Dobbiamo fare i complimenti a chi ha vinto il campionato, vuol dire che sono stati più forti di noi. Ora - conclude Salerno - pensiamo ai playoff".

Difficile davvero rimproverare una squadra che ha collezionato 86 punti.

E lo sanno anche gli ultras i quali solitamente non risparmiano nulla, lasciandosi spesso sopraffare dalla delusione e dalla rabbia.

Chapeau a loro invece che non hanno smesso un secondo di cantare e incitare i propri beniamini.

Il boato al gol di Cigarini cullava quel senso di desiderio, per un attimo, di poter ritornare in cadetteria.

Ma anche i più inguaribili ottimisti hanno smesso di crederci al double dei cugini tant’è che il raddoppio di Rosafio passa quasi in sordina.

Restano i tamburi che continuano a picchiare, facendo da sottofondo ai cori ("Modenese vaff…", il più gettonato).

E resta la bella e sentita ovazione al triplice fischio.

Una manifestazione d’amore reciproca.

La squadra che vola sotto la curva e il tecnico Diana che invita il pubblico ad applaudire i suoi ragazzi.

Zamparo è il primo a lanciare la maglia, poi a ruota Venturi e un po’ tutti gli altri.

Cauz regala il prezioso trofeo a un bimbo emozionato.

Restano queste istantanee di una cavalcata sportiva spettacolare.

E resta il godibile caldo quasi estivo di Teramo con diversi reggiani che hanno pensato di approfittare del weekend di ponte festivo godendosi, a pochi chilometri, del mare.

Azzurro speranza. Aspettando i playoff…