"Un’impresa essere arrivati qui I play-out non li ho mai persi..."

"Entrambe abbiamo il morale alto, sarà una bella partita. Dei bolognesi temo Jassey . che all’andata ci fece gol"

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Lauro Bonini è l’esperto tecnico della Bagnolese, 62 anni e tra i meno giovani della Serie D, anche se in categoria ha debuttato solo l’anno scorso come secondo di Fabio Bazzani nel finale di campionato della Correggese. Quest’anno ha iniziato con la Bagnolese, poi a tre quarti di torneo è stato sostituito da Paolo Beretti, per poi tornare nelle ultime gare.

Come arriva la Bagnolese al play-out col Sasso Marconi? "Già essere qui è stata un’impresa, abbiamo fatto un grande lavoro a cui manca il tocco finale. E poi questo è un vero spareggio che sfugge ad ogni regola. La squadra sta abbastanza bene, ci manca solo lo squalificato Tzvetkov il cui ricorso per la riduzione non è stato accolto".

Ritiene giusta la classifica e la formula?

"Alla fine si è ingarbugliato tutto e le tre retrocessioni sono state sancite dagli ultimi 90 minuti. E forse sono retrocesse squadre più attrezzate di noi, mentre la formula va bene così".

In questa stagione cosa non ha funzionato?

"Non è giusto dire così perché i ’grandi’ tecnici ci davano per retrocessi a Natale".

Il vostro punto di forza e quello dei vostri avversari?

"Entrambi arriviamo con il morale alto, ma non dimentichiamoci che in campionato loro ci hanno preso quattro punti su sei".

Il vostro e il loro punto debole?

"Noi fatichiamo a fare gol e questa non è una novità, i numeri parlano chiaro. Loro ne hanno subiti tanti, ma sono discorsi teorici, perché poi sul campo un singolo o un episodio possono fare la differenza".

A proposito di singoli, chi ruberebbe agli avversari?

"Fare un nome non è semplice, hanno diversi giocatori bravi, posso dire Jassey che all’andata ci fece gol e che è un giocatore difficile da marcare".

Che partita si aspetta?

"L’ho già detto, non ci sono regole, ci sarà caldo, le squadre arrivano stanche. Io spero che i miei arrivino in buone condizioni fisiche, ma anche psichiche, un play-out si vince anche con la testa. Dovremo essere bravi a interpretarla, ma è ovvio che la classifica similare sta a indicare un equilibrio di valori".

Al paron Rocco, quando gli dissero… che vinca il migliore, lui rispose "Ciò, speremo de no". "Noi siamo arrivati davanti in classifica… quindi non posso dirlo. Però siamo due squadre alla pari e non è che il fatto di poter pareggiare per salvarsi ci dia grande tranquillità. Anzi, c’è il rischio di rilassarci ed è cosa che non possiamo fare assolutamente. Il fattore campo ci servirà, ma niente di questo è determinante".

Lei ha 62 anni, il doppio di Gori, mister del Sasso. Che effetto le fa?

"In effetti sono tra gli allenatori più anziani del girone. Certo, ho oltre 25 anni d’esperienza tra i dilettanti, mentre Gori, che non conosco personalmente, ha già più partite di me in Serie D. Le mie squadre, però, nei play-out disputati sino ad oggi non mi hanno mai tradito… toccando ferro".

Claudio Lavaggi