Derby Reggio Audace - Modena, devastati i bagni dei Petali

Le forze dell’ordine sono riuscite a impedire agli ultras canarini di entrare in contatto con gli avversari

Grande tifo allo stadio di Reggio, oltre diecimila spettatori sugli spalti per il derby che valeva il secondo posto

Grande tifo allo stadio di Reggio, oltre diecimila spettatori sugli spalti per il derby che valeva il secondo posto

Reggio Emilia, 8 aprile 2019 - «E’ come giocare al gatto col topo. Noi ci prepariamo, ma loro provano sempre a fregarci; capite cosa vuol dire farsi trovare pronti davanti a partite simili? Lo facciamo quasi tutte le domeniche». Il pensiero di Domenico De Iesu, capo di gabinetto della questura e membro del Gos reggiano (Gruppo operativo speciale), racconta al meglio le difficoltà di mantenere l’ordine pubblico in partite di cartello. Perché nonostante il «noi» fossero oltre 350 persone (steward compresi), il «loro» – va da sé, gli ultras – sono comunque riusciti a compiere atti vandalici. Evitato lo scontro diretto con i tifosi granata, ad avere la peggio sono stati i bagni dei Petali, nella parte dello stadio riservata ai tifosi modenesi. I bagni era stati danneggiati anche il 4 febbraio nella partita casalinga contro il Fiorenzuola.

Il fulcro parte sempre dalla curva nord, occupata questa volta dai supporters canarini: «Attraverso il sistema di videosorveglianza cercheremo sicuramente di trovare i colpevoli – prosegue De Iesu -. Ma come si può immaginare, non è semplice controllare ogni singola persona delle diecimila presenti allo stadio». Una sfida a scacchi, quella tra forze dell’ordine e ultras. Come poco prima ci aveva spiegato lo stesso dirigente della questura, guida d’eccezione di un tipico pre-partita tra due tifoserie rivali. «In occasioni di questo tipo, ci mettiamo a studiare come tutti – prosegue De Iesu, mentre ci accompagna in macchina -. Questo significa che conosciamo le loro abitudini, le tendenze e i tratti specifici».

Il piano iniziale è chiaro. Gli ultras canarini hanno specificato sui loro canali di voler arrivare passando dalla via Emilia, rigorosamente in macchina; le uscite della tangenziale sono presidiate, per spostarli tutti alla 5 (la più vicina alla curva nord riservata agli ospiti), così come il casello autostradale. Ma la partita è aperta. E i colpi di scena arrivano dalla radiotrasmittente installata sul mezzo: «Una parte dei 400 ultras attesi arriveranno da Bagnolo, li abbiamo appena avvistati» raccontano le pattuglie sparse sul territorio. Mettendo in moto la macchina organizzativa: «Vedete? Hanno provato a fregarci – prosegue De Iesu -. Il loro obiettivo è sorprenderci da un altro lato, in modo da arrivare al contatto con i tifosi granata».

Spostate parte delle forze a disposizione, iniziano le trattative. Perché arrivati alla rotonda della Mediopadana, i circa 250 tifosi canarini chiedono di poter proseguire a piedi fino a via Romano, zona teoricamente presidiata dai reggini. Una casistica da evitare sulla carta. Ma che nella pratica andrebbe spiegata ad alcuni esagitati con petardi e fumogeni. «Come volevasi dimostrare, arrivano anche dalla via Emilia ora – ci aggiorna il dirigente - portandoci a dividere le forze su due fronti. Come detto però siamo preparati». Il corteo viene indirizzato in curva nord da via Tegani, evitando scontri anche grazie alla collaborazione dei supporters granata: «Teste quadre e Vandelli hanno rispettato il percorso annunciato, chiara indicazione di voler evitare scontri – chiosa De Iesu -. Qualche bagno rotto è il male minore di una giornata ad alta tensione; perché il match dentro lo stadio, purtroppo, è solo una piccola parte di quanto avviene fuori».