"Giochiamo, ma ci manca il vivere lo spogliatoio"

Correggio ha deciso di ripartire col campionato. Ferrari: " Felici di riassaporare il parquet, però è dura non poter neppure cenare insieme"

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di Damiano Reverberi

"Una quotidianità particolare". La Pallacanestro Correggio è, insieme alla Pallacanestro Scandiano, una delle due squadre reggiane prossime a tornare in campo per il campionato di Serie C Silver, che scatterà la prossima settimana, ma nelle parole del dirigente Gian Nicola Ferrari, ex giocatore di lungo corso cresciuto nel club e autore di una lunga carriera nelle "minors", traspaiono tutte le incognite legate ad un mondo che è certamente sportivo ma che spesso si intreccia con la socialità e col fare gruppo, aspetti che però non vanno particolarmente d’accordo con il Covid.

Come state vivendo queste settimane di allenamenti in attesa di tornare in campo?

"Chi fa sport ai nostri livelli sa perfettamente che, oltre al parquet, alla partita e all’allenamento, ci sono anche altri ambiti altrettanto importanti: penso al vivere lo spogliatoio o all’uscire insieme dopo una seduta. Ecco, se da un lato c’è la felicità di poter tornare a fare attività, è come se mancasse qualcosa".

Come state gestendo il protocollo FIP?

"Abbiamo svolto i tamponi di rito alla ripresa dell’attività ed ora li effettueremo in prossimità delle partite, come richiede il regolamento. Devo dire che, come gruppo squadra, ho notato grande senso di responsabilità da parte di tutti: il plauso lo meritano il presidente Montanari ed il dirigente Messori, oltre a coach Stachezzini ed al vice Davolio, perché hanno davvero fatto il massimo per permetterci di ripartire".

Molte squadre hanno preferito non prender parte al campionato: che ne pensa?

"Ho massimo rispetto per loro, anche perché noi viviamo una situazione particolare: il nostro è un gruppo molto giovane, dove con una sola eccezione tutti frequentano l’università: mi metto nei panni di chi ha famiglia o un lavoro, forse nemmeno noi avremmo fatto la stessa scelta".

E la prossima settimana, Covid permettendo, si tornerà in campo per una gara ufficiale. "Non so, onestamente, cosa attendermi dal campionato. Mi auguro per i nostri ragazzi che si possa giocare il più possibile, anche se il rischio è che il tutto si riduca a qualcosa di simile ad un torneo estivo. Ecco, forse mi sarei aspettato una ripartenza in estate, vista anche l’evoluzione della pandemia nel 2020: sono state fatte scelte diverse, il protocollo ci è sembrato accettabile e abbiamo scelto di ripartire".

Chi, giusto ieri, si è invece fermato è il vostro settore giovanile.

"Siamo molto dispiaciuti ma visti i dati degli ultimi giorni, è una scelta di responsabilità e non potevamo fare diversamente. Come noi anche tante altre società del nostro territorio hanno dovuto prendere la medesima decisione".