"Mi sono costruito la mitica Curva Sud"

Paolo Codeluppi ha riprodotto in miniatura quello che era il cuore del tifo allo stadio Mirabello. "Ho impiegato tre mesi di lavoro" .

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di Francesco Pioppi

Un capolavoro. Non esiste un altro termine per definire la riproduzione della mitica Curva Sud del Mirabello realizzata da Paolo Codeluppi, storico tifoso di Sant’Ilario.

Un gioiello curato nei minimi particolari, da cui affiorano i leggendari striscioni ‘S.a.g.’, South Commandos, ‘Forever Ultras Ghetto’ o ’Fedelissimi’, solo per citarne alcuni, e poi le sciarpe e persino gli sponsor storici come Me-Cart o Fratelli Dieci.

Come se il tempo si fosse fermato agli anni ’80.

"In famiglia abbiamo sempre avuto la passione del modellismo - spiega Codeluppi - ma qui è stata soprattutto una questione di cuore. Ho iniziato ad aprile, partendo da una cassetta di legno in cui c’erano delle bottiglie di vino, poi piano piano ho messo insieme tutti i particolari: dagli omini del Subbuteo, agli striscioni, alle sciarpe… Grazie a vari contatti ho scoperto un mondo nuovo: i ‘tifosi’ sono riuscito a recuperarli tramite un ragazzo di Salerno, i cartelloni tramite uno di Gorizia che è praticamente specializzato in questi particolari".

Non sono mancate le intuizioni improvvise: "Non mi veniva in mente come fare per la rete, poi un giorno al supermercato ho visto i limoni e… in famiglia abbiamo mangiato limoni per circa due mesi (ride, ndr)".

L’opera (70 centimetri x 40 x 17 posta su un trespolo di 110) ha richiesto quasi tre mesi di lavoro ed è stata realizzata anche ‘studiando’ alcune immagini di archivio. "Per questo ringrazio Evandro Pecchini che ha milioni di foto di quel periodo e in particolare della nostra curva. La parte più difficile? Il retro, perché c’erano pochissime immagini, poi mi è venuto in mente che molto tempo fa avevo visto un servizio di TeleReggio sugli scontri che c’erano stati durante un Reggiana-Modena e allora mi sono messo davanti alla tv a ‘stoppare’ le immagini. D’altronde era troppo importante: quel cancellone di ferro ha sempre rappresentato una sorta di ‘terra di mezzo’ tra il restare fuori ed entrare in un mondo tutto particolare, fatto di passioni sfrenate". Il risultato è da applausi. Oltre alle forze dell’ordine, sul muro retrostante ci sono addirittura i manifesti pubblicitari riprodotti fedelmente: ‘E tre e quattro e cinque, compra adesso Supercinque’ della Renault oppure una ‘convocazione’ per la trasferta a Prato: ‘Coloriamo Prato di granata, tutti in stazione ore 10,30’.

Il modellino è ovviamente l’orgoglio di parenti e amici: "L’altra sera ci siamo trovati per seguire la Regia con i ‘vecchi’ che non vedevo da anni, c’erano il Cicci, Beddu, Spaggio, Topa…Gli è piaciuto, ma bisogna stare attenti perché è molto delicato".

Il desiderio di Paolo Codeluppi è quello di ‘donarlo’ a qualcuno che lo possa valorizzare. "Il sogno è di vederlo esposto allo Store della Reggiana. Non voglio assolutamente specularci sopra, mi basta rientrare dalle spese che ho fatto. Un privato è arrivato a offrirmi 500 euro, ma ho resistito".