ANDREA OLIVA
Cronaca

"Renata deve restituire quei soldi al Comune"

Clima teso in maggioranza, ma su un punto sono tutti d’accordo: "Renata Tosi deve restituire 87mila euro". In casa Pd...

Clima teso in maggioranza, ma su un punto sono tutti d’accordo: "Renata Tosi deve restituire 87mila euro". In casa Pd...

Clima teso in maggioranza, ma su un punto sono tutti d’accordo: "Renata Tosi deve restituire 87mila euro". In casa Pd...

Clima teso in maggioranza, ma su un punto sono tutti d’accordo: "Renata Tosi deve restituire 87mila euro". In casa Pd si cerca di abbassare il livello di tensione in maggioranza. "È bene distinguere con chiarezza due piani diversi, che nel dibattito vengono pericolosamente sovrapposti – premette il segretario Sabrina Vescovi (foto) –. Da un lato la questione dell’incompatibilità legata a un possibile conflitto di interessi, dall’altro, la vicenda del rimborso delle spese legali per oltre 87mila euro anticipate dal Comune. Su quest’ultimo punto, la posizione del Pd è chiara: quelle somme vanno restituite. Ma, da forza di governo responsabile, è doveroso distinguere i piani ed esplorare ogni strada per arrivare a una soluzione giuridicamente sostenibile, che eviti ulteriori contenziosi e costi per l’ente". Bisogna "evitare di cadere in logiche di tifoseria. Il tema è dibattuto e controverso al punto che il ministero dell’Interno, già intervenuto, è chiamato ad intervenire ancora". Ma una certezza c’è: "Renata Tosi deve restituire quei soldi, e potrà rimanere in consiglio comunale".

In casa 2030 pieno sostegno alla sindaca e pochi problemi a votare per l’incompatibilità. "Le carte parlano da sole – dice il capogruppo Lazzaro Righetti – e non lasciano spazio a interpretazioni arbitrarie: le sentenze dei giudici e il parere del ministero dell’Interno sono chiari". Dunque "non si tratta né di persone né di vendette: non esistono martiri, e tanto meno eroine. Si tratta semplicemente di legge, trasparenza e rispetto delle istituzioni. La politica portata avanti da Renata Tosi, fatta di slogan, forzature e consenso costruito sullo scontro, è lontanissima dal nostro modo di agire. Parlare oggi di ‘accanimento’ nei suoi confronti è del tutto fuori luogo, soprattutto considerando che, a oltre un anno e mezzo di distanza dall’avvio della questione, abbiamo acconsentito all’ennesimo rinvio, per volontà unanime e su impulso diretto della sindaca". Per essere chiari: "La nostra posizione è in linea con quella della sindaca, che su questa vicenda non ha mai agito con accanimento personale, ma ha seguito nel tempo, con responsabilità e rigore, l’evoluzione tecnica e giuridica delle pratiche. Noi abbiamo scelto di seguirla in questo percorso, e continueremo a farlo".