
La flotta delle cozzare bellariesi ormeggiata nel portocanale
"Il caldo torrido di questa estate e soprattutto le mucillagini hanno distrutto la nostra produzione di cozze. Siamo costretti a fermare la coltivazione per 7-8 mesi. Se non si invertirà la rotta il prodotto nostrano rischia di sparire dalle tavole, mettendo in ginocchio l’intero comparto". Lo afferma Daniele ’Stecco’ Lazzarini, armatore della cozzara Arpamada, uno dei pescatori veterani di Bellaria Igea Marina.
Che conta complessivamente su una flotta formata da una decina di cozzare, ovvero i pescherecci specializzati nel settore delle cozze. Sono la bellezza di centottanta i filari per l’allevamento in mare delle cozze nei tratti antistanti Bellaria Igea Marina, ciascuno di duecento metri di lunghezza. Complessivamente dunque 36mila metri lineari - ovvero 36 chilometri - di filari sui quali si coltivano i molluschi bivalvi. Un patrimonio che è nello stesso stempo ambientale, gastronomico ed economico. Le cozze bellariesi vengono sia vendute alle attività locali, alberghi e ristoranti, che commercializzate all’estero.
"Solo nei nostri quattro chilometri di vivaio – aggiunge Lazzarini – abbiamo perso 200 quintali di cozze". Complessivamente nel comparto locale circa 4-500 quintali di prodotto adulto e altrettanto di novellame. Sfiorando le 10 tonnellate. "Sappiamo che la situazione è disastrosa, e simile quasi ovunque – continua – da Trieste alla Sicilia. Purtroppo sopra i 28 gradi la cozza inizia a morire. Il timore è che se il caldo, e soprattutto la mucillagine, si ripresentano, la prossima estate sarà un nuovo disastro".
"Purtroppo il problema è molto serio – aggiunge un altro produttore –. Il caldo a 32 gradi, temperatura record raggiunta in estate dall’Adriatico, e la mucillagine, hanno fatto strage di prodotto, sia il cosiddetto ’mezzano’ che l’adulto. Per fortuna si è salvato circa il 50 per cento del novellame, che anche in questi giorni stiamo andando a coltivare. Ma ci troviamo comunque con oltre otto mesi senza vendite, a partire dallo scorso agosto".
Normalmente lo stop per il ripopolamento biologico degli allevamenti di cozze non superava il paio di mesi. "La situazione ci preoccupa – commenta il sindaco Filippo Giorgetti –. Proprio insieme ai produttori di cozze stiamo lavorando per valorizzare il prodotto ’made in Bellaria Igea Marina’. L’auspicio è che il fenomeno delle mucillagini non si ripresenti. In caso contrario sarà necessario lavorare con i pescatori per ipotizzare soluzioni differenti. Le mucillagini dell’estate scorsa sono di natura diversa rispetto a quelle del 1989: all’epoca erano causate da sostanze inquinanti portate a mare dal Po. Quelle recenti sono state causate fondamentalmente dal caldo".
Mario Gradara