
Bastava solo un rifiuto e per la donna erano botte e umiliazioni. Una vita di inferno, quella di una donna marocchina che vive a Rimini con il marito e il loro figlio. A umiliarla, a svilirla come persona e soprattutto a minacciarla anche di morte era proprio il compagno, anche lui di origine magrebina, di 44 anni. Per lui la moglie non poteva avere una sua esistenza autonoma. Doveva controllare ogni sua mossa e le aveva proibito qualsiasi contatto con il mondo esterno. Alla donna non era neanche concesso di poter crearsi dei vestiti da sola: quando la vedeva cucire, il...