LORENA CELLINI
Cronaca

Code lunghe 25 chilometri lungo l’A14. Multa di 5 milioni alla società Autostrade

Nel 2019 ci volevano sette ore per arrivare da Civitanova a Pescara: accolto il ricorso del Garante per la concorrenza

Code in autostrada nel tratto tra Civitanova e Pescara

Code in autostrada nel tratto tra Civitanova e Pescara

Macerata, 18 maggio 2025 – Era dicembre del 2019 e qualcuno per percorrere la A14 da Civitanova a Pescara, 100 chilometri di distanza, impiegò fino a sette ore. Quell’incubo, per migliaia di automobilisti su varie tratte autostradali, in un periodo successivo al crollo del ponte Morandi di Genova e quindi con l’avvio di verifiche sulle infrastrutture (manutenzioni e restringimenti di carreggiata), è diventato oggetto di una causa contro Autostrade per l’Italia, condannata a pagare cinque milioni di euro dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (è il provvedimento 28604/2021) per i disagi che si sono verificati sulla rete autostradale e per la violazione degli articoli del decreto 206/2005, che disciplina le pratiche commerciali scorrette e le omissioni ingannevoli in relazione alle iniziative di riduzione o eliminazione del pedaggio a parziale ristoro dei problemi subiti dagli utenti. Il Tar del Lazio, con sentenza numero 09006, pochi giorni fa ha respinto il ricorso di Autostrade per l’Italia contro la multa.

Tra i casi eclatanti contestati dall’Autorità garante della concorrenza c’è appunto il tappo in direzione sud sulla Civitanova-Pescara nel fine settimana tra il 20 e il 22 dicembre 2019, con tempi di percorrenza superiori alle sette ore e incolonnamenti di veicoli che il 21 dicembre raggiunsero la lunghezza di 25 chilometri.

Dall’istruttoria dell’Autorità per la concorrenza sarebbe emerso che Autostrade per l’Italia, a fronte dei gravi disagi sulla A14, ma anche su altre tratte, non avrebbe adottato iniziative volte a eliminare, ridurre o perfino sospendere il pedaggio a causa dei gravi disservizi di fine 2019, e viene contestato pure che le informazioni agli utenti per le iniziative da adottare in merito alla richiesta di sospensione o riduzione dei pedaggi siano comparse solo nel gennaio del 2021 tra le news del sito di Autostrade per l’Italia. Nell’istruttoria il garante riporta anche una mail della giunta regionale, inviata nell’ottobre del 2019, quindi prima del periodo natalizio incriminato, per chiedere interventi sul pedaggio a cui Società Autostrade ha risposto: "Non riteniamo sussistano i presupposti per operare riduzioni o sospensioni della tariffa, tenuto conto che un’eventuale determinazione dovrebbe essere preliminarmente approvata dal ministero concedente". Adesso Autostrade per l’Italia potrà appellarsi al Consiglio di Stato.