Tumore gigante asportato con l’aiuto dei medici giapponesi

Il complesso intervento all’ospedale ’Infermi’ è riuscito grazie alla collaborazione tra i dottori riminesi e quelli nipponici

L’unità di gastroenterologia riminese con i medici giapponesi

L’unità di gastroenterologia riminese con i medici giapponesi

Rimini, 27 marzo 2024 – Medici giapponesi e riminesi insieme in sala operatoria all’Infermi per asportare un tumore ‘gigante’ del retto. È stato un intervento complesso e impeccabile come solo i giapponesi sanno fare, essendo pionieri delle resezioni endoscopiche avanzate e di estrema precisione. L’operazione che ha consentito la rimozione del tumore, grande 11 centimetri per 8, ha risparmiato alla paziente un’operazione che sarebbe stata molto più impattante sul suo fisico.

Mentre i medici effettuavano l’operazione in sala operatoria, questa veniva trasmessa nel convegno Rimini incontra Tokyo che era in corso al centro congressi di Sgr con responsabile scientifico Marco Di Marco, direttore dell’unità operativa complessa gastroenterologia ed endoscopia digestiva di Rimini-Riccione.

Sullo schermo la maestria dei medici del National Cancer Center di Tokyo dalle sale endoscopiche dell’ospedale Infermi, insieme all’equipe medica e infermieristica della gastroenterologia di Rimini.

Il convegno ha visto trattare temi importanti legati alle diverse tecniche di endoscopia resettiva avanzata necessarie per l’asportazione delle lesioni tumorali in fase precoce. L’obiettivo è puntare alla preservazione dell’organo e a una corretta funzionalità dello stesso.

"È proprio quello che la nostra unità operativa gastroenterologia si propone di fare quotidianamente – spiega il dottor Marco Di Marco – attraverso il rispetto di tutti gli standard qualitativi che questo tipo di tecniche invasive impongono. Noi cercheremo in maniera sempre più capillare di diffondere la campagna di prevenzione delle neoplasie all’apparato digerente".

La collaborazione con l’equipe arrivata dal Giappone è stata particolarmente importante anche perché non rimarrà un caso isolato, ma consentirà di mantenere un filo diretto. "Sono motivo di orgoglio per me e la mia unità operativa le parole spese dal professor Yutaka Saito e dal dottor Mitsunori Kusahara. Parole di elogio per la nostra equipe, il nostro modo di lavorare e per l’organizzazione che hanno trovato qui a Rimini".