"In caso di decisioni illegittime siamo pronti a una class action"

Ivano Pastore, direttore sportivo del Rimini, dopo il pronunciamento del Consiglio Federale

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"Mi auguro prevalga il buonsenso, ma in caso di decisioni illegittime tuteleremo in ogni sede i nostri diritti". Il Rimini promette battaglia, dopo la decisione del Consiglio Federale di far ripartire il campionato. E con il Rimini la maggior parte dei club di serie C che, riuniti in assemblea appena qualche settimana fa avevano deciso di avanzare la proposta del blocco completo del campionato. Richiesta inascoltata. "Più che altro direi che il mancato blocco del campionato, dunque il non aver tenuto conto della richiesta avanzata da tanti presidenti – dice il direttore sportivo dei biancorossi Ivano Pastore - mi è parso una mancanza di rispetto verso persone che tolgono risorse alle proprie aziende per destinarle al mondo del calcio. In una situazione di particolare difficoltà come è quella che stiamo vivendo il non avere considerato questo aspetto mi ha colpito". Anche questa volta, però, la Lega Pro non si è presentata all’appuntamento compatta. "Il nodo cruciale - sottolinea Pastore - riguardava la quarta promozione in serie B, dopo che era stato individuato un criterio basato sulla media punti-partite giocate. Tale criterio non è stato ritenuto meritevole da alcune società e questo ha fatto nascere un fronte interno che ha avanzato la richiesta di poter disputare i playoff. Il decreto legge che ha dato pieni poteri alla Figc di poter decidere sui format e anche su eventuali cambiamenti in corsa ha fatto sì che la federazione prendesse determinate decisioni". La serie C considerata come la serie A, quindi. "La cosa triste è che quando c’è da adempiere a dei doveri – dice - la Lega Pro è considerata come una categoria super professionistica, al pari delle serie superiori. Quando si parla di diritti non siamo invece trattati al pari di A e B. Nello specifico ora dovremmo riprendere come fossimo la serie A".

Come andrà a finire? "La soluzione perfetta non esiste, qualsiasi cosa verrà decisa dal Consiglio federale scontenterà qualcuno. Probabilmente è una cosa impossibile, forse resterà un sogno, ma per una volta mi piacerebbe non venissero scontentati solo i piccoli e agevolati i grandi. Sono convinto il consiglio debba provare ad avere meno contenziosi possibili, questo credo lo si possa fare attraverso il blocco delle retrocessioni, dando la possibilità anche alle società di serie D, nel caso si liberassero dei posti, di essere ripescate dopo le nove promosse di diritto, e dando vita a un format più ampio sul modello di quanto accaduto in Francia con la Ligue 2". I presidenti promettono battaglia. "Si potrebbe dar vita a una class action, è una ipotesi. Personalmente auspico le decisioni vengano prese usando il buonsenso. Mi rendo conto non sia facile decidere, ma non vorrei nemmeno si scaricasse come sempre tutto sulla parte bassa della piramide. Resta inteso, di questo ne ho parlato con il presidente Giorgio Grassi e il direttore generale Marco Mercuri, che se le cose non verranno fatte in maniera legittima il Rimini percorrerà tutte le possibili strade per tutelare i propri interessi".

Donatella Filippi