REDAZIONE ROVIGO

"Donne che combattono, pescatrici con lode"

Il governatore Zaia riprende il nostro giornale ed elogia con un post le allieve della scuola ittica: "Non rinunciano a studiare. Bravissime"

"Donne che combattono, che lavorano, alzandosi prima dell’alba, restando con le mani in acqua per ore, in un mestiere di cui servirebbe un riconoscimento nazionale, ma che non rinunciano - grazie a Coldiretti Donne Impresa - a qualificarsi studiando. Bravissime", firmato Luca Zaia. Così il governatore della Regione ha ripreso con un post la storia delle donne che frequenteranno la scuola di pesca, storia raccontata dal nostro giornale che ha dedicato una pagina a questa realtà rosa di Porto Tolle, orgoglio del Polesine. Il presidente della Regione si complimenta con loro per la tenacia e cita, come cappello del suo intervento, anche le loro storie così come le abbiamo riportate su queste cronache. "Roberta Finotti è passata dalla moda alla pesca, dagli abiti alle tavole di una barca, con le mani nell’acqua per raccogliere cozze e vongole. Ha 54 anni e vive a Scardovari (Rovigo), capitale dell’allevamento di mitili dove si impara prima ad andar per mare e poi in bici. Le quote rosa, nel settore della pesca, sono rispettate da sempre. Ma adesso Roberta farà un passo in più: si è iscritta - una delle primissime donne - alla scuola di pesca di Coldiretti Veneto che sarà inaugurata a settembre per qualificare professionalmente i nuovi pescatori. Roberta andrà a lezione un po’ in aula ma soprattutto nelle acque della Sacca insieme a Katiushia Bellan, 43 anni di Pila, che dopo il diploma di analista contabile a 18 anni entra nel mondo della pesca. Si sposa e compra un peschereccio, “Sirio”, assieme al marito con cui fonda un’impresa. Nel 1997 diventa socia della cooperativa Villaggio Pescatori di Pila. Tra le “allieve” della scuola c’è anche Daiana Finotti, esperta di concessioni nella Sacca degli Scardovari. Ancora, la tenace Maria Pullara che ha fondato l’unica cooperativa di sole pescatrici". Un elogio al lavoro, alla forza delle donne, all’importanza che ha nella vita il desiderio di crescere, di migliorarsi. Sempre. La scuola di pesca in Veneto sarà inaugurata a settembre nell’ambito di un progetto Feamp per qualificare professionalmente i nuovi pescatori. Nei giorni scorsi stata introdotta dal focus delle coltivatrici del mare di Coldiretti Veneto. A salutare l’aula convocata virtualmente su piattaforma web c’era la vice responsabile nazionale di Donne Impresa Chiara Bortolas che le ha definite delle vere e proprie guerriere. "Nella loro presenza si concentrano tutte le caratteristiche dell’intraprendenza femminile", ha detto durante la quella che alla fine può essere considerata una sorta di prima lezione. E’ promosso nell’ambito della scuola di pesca progetto di formazione finanziato dal Feamp. Collegate on line c’erano le lavoratrici delle cooperative, le impiegate della filiera o delle capitanerie, titolari o addette alla ristorazione ambulante e imprenditrici agricole, ma soprattutto coadiuvanti ovvero le mogli, le compagne dell’impresa familiare. "Un esercito silenzioso – ha esordito Chiara Bortolas – che ha sposato un mestiere". Affermazione che rende l’idea della mancanza ancora di riconoscimento, nell’attuale normativa statale, di una posizione che esiste già, a livello giuridico, per le donne dell’agricoltura, dell’artigianato e del commercio, ma non per quelle della pesca professionale, che pure svolgono un’attività fondamentale, quella di aiutare, collaborare con il proprio familiare pescatore, come già accade invece nell’impresa agricola familiare e nell’acquacoltura. Animato il dibattito tra le iscritte che, guidate dalla docente Adriana Celestini, hanno raccontato la loro esperienza personale e professionale. Dalla parità di genere alla vocazione politica sindacale, dall’impegno in peschereccio o nell’allevamento all’amore per la famiglia. Semplicemente donne.