Hacker all’Agritalia di Rovigo, 200 dipendenti a casa

I pirati informatici hanno paralizzato l’azienda Carraro di Padova: costretti alla Cassa integrazione i lavoratori della divisione rodigina

Duecento lavoratori dell’Agritalia di Rovigo in cassa integrazione per colpa degli hacker

Duecento lavoratori dell’Agritalia di Rovigo in cassa integrazione per colpa degli hacker

Rovigo, 26 settembre 2020 - Duecento lavoratori dell’Agritalia di Rovigo in cassa integrazione per colpa degli hacker che hanno paralizzato l’azienda Carraro di Padova, gruppo del quale fa parte lo stabilimento rodigino. Un attacco informatico accaduto nella notte tra martedì e mercoledì, paralizzando produzione e amministrazione e rendendo impossibile qualsiasi accesso già da mercoledì mattina nei due stabilimenti di Campodarsego (Padova) e Rovigo. Per effetto del blocco, a casa sono finiti 700 lavoratori, 500 dello stabilimento padovano e 200 della divisione rodigina, non si sa per quanti giorni, in attesa del ripristino dei sistemi informatici che controllano praticamente tutta l’attività del gruppo altamente automatizzata. Un blitz devastante quello degli hacker, perché l’incursione ha fermato anche gli amministrativi che in queste settimane operano da remoto in smart working paralizzando le mail aziendali, dilatandosi in maniera quasi totale anche le unità produttive sparse nel mondo della Carraro, una multinazionale che produce sistemi di trasmissione per trattori, con un fatturato di 548 milioni di euro nel 2019, nove stabilimenti e oltre tremila dipendenti. Conseguente la preoccupazione dei sindacati, soprattutto pensando all’imprevista cassa integrazione che va a sommarsi a quella già utilizzata per l’emergenza. "È un evento straordinario – afferma Pier Alberto Colombo, segretario della Cgil di Rovigo – . Credo che, pensando alla cassa integrazione, un’azienda come la Carraro sia in grado di ripristinare tutto nel giro di alcuni giorni, non di settimane".

Resta il fatto che gli effetti per le aziende vittime di questi attacchi significano un blocco totale dell’attività che va da un minimo di 48 ore per arrivare anche a una settimana, a seconda dei tempi di reazione per resettare la rete con i sistemi di backup. E quanto accaduto alla Carraro ricorda un copione già visto negli ultimi mesi in Veneto, con gli hacker scatenati anche con altri i colossi dell’industria vedi Luxottica e Goex. "Quello di Rovigo – conclude Colombo – è un episodio emblematico. Gli hacker sfruttano una vulnerabilità del sistema di difesa informatica, infettano la rete aziendale e le paralizzano, spesso chiedendo il pagamento di un riscatto per togliere queste catene digitali. L’informatizzazione aziendale presenta questi inconvenienti, un attacco potrebbe succedere da un momento all’altro, ecco perché bisogna dotarsi di sistemi di sicurezza e protezione adeguati". La Carraro ha presentato denuncia alla polizia postale.