Rincaro bollette 2022: "Lavoriamo di notte"

De Poli, senatore Udc: "Imprese invertono la produzione". Azienda ittica di Rosolina in forte difficoltà

Rovigo, 21 gennaio 2022 - Dal settore della ceramica a quello della panificazione, dalla pasta fino a lambire anche le nostre lagune. Le bollette alle stelle finiscono per pesare anche sulla raccolta e semina di frutti di mare, produzione che si avvale dell’energia elettrica proprio per selezione i mitili e altre lavorazioni. A farne le spese un’impresa di Rosolina che è insediata nella laguna di Caleri.

La denuncia dell’ennesimo caso di sofferenza di un’impresa per l’innalzamento dei costi dell’energia arriva da Salvini, leader della Lega. "Caro-bollette emergenza nazionale, urgente convocare un tavolo pure a palazzo Chigi", l’appello di Salvini. Da 5.812 euro del 2020 a 9.163 del 2021, in questo si traduce il caro-bollette per l’impresa inttica di Rosolina che si occupa di raccolta e semina di frutti di mare nella laguna di Caleri.

Si tratta di un’azienda che non può nemmeno spostare la produzione, vista la tipicità dei propri prodotti. È un altro esempio che Matteo Salvini solleva per sollecitare provvedimenti rapidi da parte del governo. "Bene il tavolo energia convocato dal ministro Giorgetti, è urgente farlo anche a Palazzo Chigi. Il costo di luce e gas sarà l’emergenza nazionale dei prossimi mesi", afferma il leader della Lega. Sul caro-energia interviene anche De Poli sottolineando che si tratta di un’emergenza che mette in ginocchio famiglie e piccole medie imprese.

"Il caro-energia sta colpendo famiglie e imprese – dice –. A pagare il conto più salato, come ci ha ricordato la Cgia di Mestre, sono soprattutto le piccole aziende che pagano il 75% in più di energia elettrica e il 133% di gas in più rispetto alle grandi. Il governo deve intervenire e chiediamo che la questione venga affrontata già questa settimana in Consiglio dei ministri". Il senatore Udc e presidente nazionale del partito,

Antonio De Poli precisa ancora. "Molte aziende si sono trovate costrette a introdurre o potenziare i turni di lavoro di notte per abbattere i costi energetici. Rispetto ai Paesi del resto d’Europa, le nostre imprese pagano, in media, il 15% in più per quanto riguarda il costo dell’energia. Serve un intervento per affrontare l’emergenza. Altrettanto indispensabile definire una strategia di medio-lungo termine anche attraverso il coordinamento dei Paesi Ue su un problema che riguarda tutta Europa".