
A Sant’Annapelago la tradizionale Mascherata vede protagonisti la Befana e il Barbavecchione
Si rinnoverà la sera del 5 gennaio uno dei più caratteristici appuntamenti del periodo natalizio con la ‘Mascherata dell’Epifania’ a S.Annapelago.
Si tratta di una delle manifestazioni tradizionali più antiche ed originali dell’intero Appennino, di certo già effettuata da almeno 100 anni, che raggruppa motivi tipici del Natale (piccolo presepe vivente), dell’Epifania e del Carnevale (carri allegorici). E proprio su carri si concentra l’attesa, dato che variano dall’attualità politica internazionale ai temi tradizionali (vecchi mestieri, osterie ecc.), dai personaggi televisivi e cinematografici odierni preferiti dai giovani ai personaggi natalizi come i Re Magi. Non manca l’esotica rievocazione di antiche feste tzigane coi finti orso ammaestrato e scimmione, i cammelli di cartapesta ecc. che evocano ancora lo stupore dei bambini. Dopo la distribuzione dei doni ai bambini alle ore 17 davanti alla Chiesa parrocchiale, la festa vera e propria inizia alle 21 con la Befana e il Barbavecchione – qui l’arzilla vecchietta ha trovato marito – che arrivano in paese in modo sempre diverso: in calesse, su scope giganti o con mezzi più moderni (un anno addirittura su uno ‘shuttle’!), al termine del corteo coi personaggi in costume e carri allegorici. Nelle scorse due edizioni il carro della vecchietta fu ispirato al successo del locale ‘Sentiero delle Cascate’ e alla cinquantennale tradizione sciistica del paese. A seguire, la serata proseguirà in allegria con iniziative musicali e d’intrattenimento. L’associazione ‘La Mascherata’ di S.Anna ringrazia fin da ora tutti coloro che contribuiranno in vario modo alla riuscita della ultra-secolare manifestazione: "A chi ci chiede perché dopo tanti anni continua ad esistere e svilupparsi queta manifestazione, rispondiamo che è perché è ben radicata nel corredo storico di ognuno di noi, perché è la nostra terra che va amata e custodita con rispetto".
La stessa motivazione nel vicino paese di Piandelagotti (Frassinoro) dove una cinquantina di figuranti rinnovano il 5 gennaio in modo itinerante la tradizione della mascherata dell’Epifania, che risale a fine ‘800. Partendo dal Centro fondo Boscoreale e toccando vari casolari della zona, il corteo verso sera giunge in paese portando doni, musica e allegria. Gran finale alla sera all’Albergo Alpino e spettacolo di fuochi artificiali in piazza. Per capire meglio questa singolare tradizione, occorre andare alle sue origini oltre un secolo fa.
La Mascherata di S.Anna nasce almeno alla fine degli anni ’20 già a dicembre, con la Befana – accompagnata dal Befanone o Barbavecchione – che passava per le case del paese a controllare se i bambini erano stati buoni, fermandosi alla Trattoria da Uffa l’attuale Albergo Sport.
Qui cominciava la festa con cena offerta agli stranieri e danze. Coil passare degli anni si aggiunsero i grandi e paurosi ‘animali’ incatenati: l’orso, il coccodrillo e il gorilla mentre il cavallino pazzo apriva la sfilata. Queste figure hanno antichi significati forse dai riti alpini della candelora. Una grande svolta si ebbe negli anni cinquanta con l’arrivo nelle fila della Mascherata del signor Guerri, al tempo il sarto del paese, che organizzò la sfilata in modo più scenografico coi i carri. Atteggiamento creativo, che permane ancora oggi.
Giuliano Pasquesi