Lavori per il rigassificatore. Si punta a finire nel 2025

Realizzato il 70% dei lavori a terra e il 30% di quelli a mare. Procede anche il cantiere per la cattura dell’anidride carbonica.

Lavori per il rigassificatore. Si punta a finire nel 2025

Lavori per il rigassificatore. Si punta a finire nel 2025

Proseguono i lavori nei cantieri, a mare e a terra, per il rigassificatore. È stato realizzato il 70% circa delle opere a terra e il 30% di quelle a mare. Si sta completando lo smantellamento della piattaforma Petra in previsione dei lavori di predisposizione per la nuova piattaforma, mentre i lavori per la diga inizieranno a giugno. Nello stesso mese ci sarà la posa della condotta sottomarina. Tutto procede secondo il calendario, la società di ingegneria del sottosuolo ICOP ha completato i lavori infrastrutturali per la realizzazione, per i committenti Snam e Saipem, dei 1.300 metri di microtunnel di collegamento fra il metanodotto offshore e quello onshore della rete nazionale. Il rigassificatore avrà come nucleo centrale la BW Singapore, acquistata da Snam per circa 367 milioni di euro, che può operare sia come nave metaniera per il trasporto del gas naturale liquefatto (GNL) sia come FSRU. Arriverà a Ravenna l’autunno prossimo. Ha una capacità di stoccaggio di circa 170.000 metri cubi di gas naturale liquefatto e una capacità di rigassificazione di circa 5 miliardi di metri cubi all’anno. La FSRU sarà posizionata al largo a circa 8 chilometri di distanza da Punta Marina e dovrebbe iniziare la propria attività nel 2025. L’investimento è di circa un miliardo e 25 milioni arriveranno da Snam alla città di Ravenna sotto forma di compensazioni e mitigazioni. Procede anche il cantiere per la cattura dell’anidride carbonica e lo stoccaggio nei giacimenti di metano dismessi attraverso il progetto Ravenna CCs, una joint venture paritetica tra Eni e Snam.

L’hub di Ravenna diventerà il sito di riferimento del Mediterraneo per lo stoccaggio permanente della CO2 co una capacità totale ad oggi valutata in oltre 500 milioni di tonnellate. L’avvio della Fase 1 del progetto CCS Ravenna è previsto entro il 2024 con l’iniezione e lo stoccaggio permanente - nel giacimento esausto di gas di Porto Corsini mare ovest, al largo di Ravenna - di un quantitativo di CO2 che può arrivare fino a 25 mila tonnellate all’anno. La CO2, in particolare, sarà catturata dalla centrale a gas di Casal Borsetti di Eni. La successiva fase industriale sarà avviata a partire dal 2027 e permetterà anche alle industrie energivore interessate di catturare e stoccare la loro CO2. Entro il 2030 sarà possibile raggiungere una capacità di stoccaggio di 4 milioni di tonnellate all’anno al 2030; successivamente ulteriori espansioni potranno portare i volumi a più di 16 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, in base alle richieste provenienti dal mercato.