Cicciolo d’oro, la grande energia dei volontari

Dalla festa di dicembre alle Notti del salame, l’associazione di Campagnola in prima linea. Gustosi prodotti e sana competizione

Cicciolo d’oro, la grande energia dei volontari

Cicciolo d’oro, la grande energia dei volontari

"Del maiale non si butta via niente". Un antico detto che è ben conosciuto all’associazione Cicciolo d’Oro, di Campagnola, che ogni anno in paese organizza eventi come la gara del cicciolo a dicembre e le Notti del salame a fine primavera. Ma chi sono i volontari del Cicciolo d’oro? Lo abbiamo chiesto allo storico presidente, Aristide Gozzi, da qualche anno in carica come vicesindaco a Campagnola. "Il Cicciolo d’oro – dice Gozzi – è una caratteristica sagra per valorizzare la norcineria reggiana. La festa ripropone l’antico rito già noto dai tempi della Contessa Matilde di Canossa. La tradizione vuole infatti che il norcino, al quale la Contessa affidava la lavorazione delle carni dei suoi maiali, fosse tale Galaverna di Campagnola Emilia, conosciuto perché nelle fredde mattine d’inverno si vedeva passare a piedi con i suoi attrezzi da lavoro per recarsi nelle case dei contadini sparse nella pianura. Nel giorno del "sacrificio" del maiale ogni casa colonica della Bassa Padana era in festa, saporite minestre e caratteristici dolci rendevano felici grandi e piccini. Questo appuntamento offre ai cultori della buona cucina la possibilità di assaggiare gustose specialità: saporiti ciccioli, profumata coppa di testa, rosei prosciutti, salsicce, guanciale con polenta. Le carni suine sono lavorate e preparate da esperti norcini, depositari della tradizione, degli usi e costumi tipici della Bassa Padana".

L’evento che si ripete ogni anno a dicembre vuole far rivivere vecchie arti e mestieri: erano infatti i norcini anziani, conoscitori dell’arte tramandata oralmente nelle famiglie, che mostravano ai curiosi in piazza le fasi della lavorazione e trasformazione del suino, animale conosciuto fin dall’antichità e da sempre una preziosa fonte di cibo. In questi anni la festa si è evoluta, i pochi norcini sono divenuti oltre 400, i pochi visitatori oltre ventimila e agli anziani si sono affiancati tanti giovani, quasi tutti inesperti, ma con tanta voglia di vivere a pieno una giornata fatta di allegria, di voglia di conoscere e di emulare gli anziani ed esperti, cercando di carpire e capire il loro sapere e i loro segreti.

"Sana ma viva competizione si respira tra i norcini in gara che aspettano il verdetto di una giuria qualificata per l’assegnazione dei premi – confida il presidente –, che avviene dopo la distribuzione gratuita degli oltre cinque quintali di ciccioli, quelli preparati nel corso della giornata dai norcini e quelli del Ricciolone, un super cicciolo da record, del diametro di quasi due metri". I volontari del Cicciolo d’Oro non esauriscono il loro impegno alla festa di dicembre e alla Notte del Salame di primavera, ma sono spesso ’in tour’, alle varie feste e sagre dei paesi della Bassa Reggiana e non solo, per promozionare il loro prodotto e per invitare i cittadini alle loro manifestazioni, a Campagnola, per gustare il sapore della carne di maiale, lavorata con l’antico sistema tradizionale e cotta da cuochi davvero esperti in materia.

Antonio Lecci