Gruppo Ghedini, motori e gusto "Questa città è una location unica"

Fracassi, responsabile operativo, racconta l’impegno per la tre giorni di piazza Minghetti "Un evento che ben rappresenta il made in Italy. Importante sensibilizzare sul bere consapevole".

di Francesco Moroni

"Food e motori per noi è da sempre un connubio vincente. Abbiamo partecipato a tanti eventi e, non a caso, abbiamo concretizzato questo legame all’interno della nostra attività: la passione per la buona tavola fa parte della nostra storia". Riccardo Fracassi, responsabile operativo del Gruppo Ghedini, non ha dubbi: quello tra le auto e il cibo è un binomio azzeccato, nato dalla "passione". Una parola chiave su tutte, che racchiude lo spirito di un’attività in piedi ormai fin dal Dopoguerra, iniziata quando Pietro Ghedini cominciò con le prime macchine a noleggio nel proprio garage. Poi l’evoluzione nel corso del tempo, i grandi marchi come Fiat, Abarth, Lancia, Alfa Romeo, Jeep, Citroen, Opel, Peugeot, DR e altri ancora, la nascita di Ghedauto per rappresentare Iveco, e la società oggi sotto il controllo di Stefania Ghedini. Nel 2010, come detto, ha aperto i battenti anche il Matinée Cafè (Casa Ghedini) di via Larga, gestito da Gianni Spinazzola, punta di diamante della concessionaria bolognese. "Abbiamo dato vita a un luogo dove poter fare eventi, dove per lanciare i nuovi prodotti, mangiando, bevendo e ammirando le auto in anteprima", prosegue Fracassi. Gruppo Ghedini ha sposato la Bologna Wine Week come partner dell’evento.

La partecipazione all’iniziativa sembra quasi naturale…

"Crediamo in questo evento perché rappresenta bene il made in Italy e un business che si coniuga con la nostra concessionaria, da sempre rappresentante dei massimi marchi italiani e dell’italianità. Tutto questo è un valore aggiunto, va di pari passo con la nostra storia".

Bologna è centrale in questo processo?

"Questa è una location unica. A livello di business, ad esempio, siamo contenti del traguardo che ci ha visto portare qui il Salone dell’auto e delle moto d’epoca, che da quest’anno si trasferisce da Padova fin sotto le Torri (a ottobre, ndr). Bologna è al centro della ‘Motor valley’ e sempre più dentro la storia dell’automobilismo".

Come promuovete, invece, il tema del bere responsabilmente?

"Su questo aspetto ci sono diversi ragionamenti, ad esempio le auto di nuova produzione hanno ampiamente allargato il sistema di assistenza alla guida. Questo, però, sicuramente non basterà mai ad aiutare persone con livelli etilici importanti. Non ci stancheremo mai di ripetere una cosa. Le persone non devono pensare che i sistemi tecnologici possano sostituire la sobrietà alla guida: non bisogna essere incoscienti. Il progresso tecnologico è importante, ma la serietà è alla base".

È importante discutere di questo durante certe iniziative?

"Sì, bisogna continuare perché è importante sensibilizzare i giovani. Soprattutto i neo patentati: si mettono su veicoli che danno una grande percezione di sicurezza, mentre bisogna restare attenti. Fondamentale è proseguire con i percorsi durante la scuola guida e gli appositi corsi".