’La via delle Fiabe’ tra arte e leggende locali

Pavullo investe sul turismo. L’itinerario tocca le frazioni di Lavacchio, Gaiato Pianelli e Montecuccolo: murales e un drago di ceramica

’La via delle Fiabe’ tra arte e leggende locali

’La via delle Fiabe’ tra arte e leggende locali

Se c’è un paese che negli ultimi tempi sta accelerando notevolmente sul turismo culturale, questo è sicuramente Pavullo. Con l’estate alle porte, il capoluogo del Frignano è pronto ad accogliere famiglie, oltre che appassionati di arte ed escursionismo, tra le bellezze dei propri borghi e la sua natura incontaminata. Volàno importante per le presenze turistiche, quest’anno, sarà sicuramente il progetto ‘La via delle Fiabe’ promosso dall’ufficio Cultura del Comune. Si tratta di un itinerario storico-culturale capace di raccontare con l’arte le leggende proprie del territorio, in un’ottica di coesione e valorizzazione di ogni singolo borgo, frazione o angolo del paese. Ad oggi si possono contare tre opere (che continueranno a crescere di numero almeno fino al 2024) a Lavacchio, Gaiato Pianelli e Montecuccolo, che si vanno ad aggiungere alle attrazioni già presenti in ciascun luogo e alla bellezza dei paesaggi. La prima ‘tappa’ del progetto ha avuto il via libera a Lavacchio l’anno scorso con il murale ‘La leggenda di Gallina Morta’ dell’artista Simone Fazio sulla cabina dell’acquedotto; nel 2023, l’iniziativa è poi andata avanti prima con il ‘Drago di Ceramica’ (realizzato dal Collettivo Formella MM) che supervisiona il celebre castello di Montecuccolo, poi con il murale ‘L’ultima foglia’ sul muro di Villa Pineta a Gaiato ad opera dell’artista romana di fama internazionale Alessandra Carloni.

Presso ciascuna opera si può già trovare un cartello illustrativo che racconta la leggenda narrata nell’arte, oltre ad un Qr code – pensato per le persone non vedenti – attraverso il quale accedere alla lettura espressiva della spiegazione da parte di un attore. Riguardo a Lavacchio, inutile ricordare l’importanza di questo borgo unico per la densità di opere d’arte: 25 pannelli delle due edizioni della Biennale d’Arte, 16 della Biennale di Poesia, due sculture, le marcolfe (ad opera dei ragazzi del liceo artistico Venturi di Modena), gli storici mosaici e la torre di avvistamento.

"Dopo anni e anni (almeno venti) quest’estate a Lavacchio riaprirà anche la torre – annuncia entusiasta Simona Negrini, responsabile dell’ufficio Cultura –. L’abbiamo pulita, ordinata e verrà messa in sicurezza; inizialmente, considerato che la scalinata interna è troppo pericolosa poiché ripidissima, non verrà concesso il transito fino al 6° piano. I turisti, comunque, potranno entrare sul pianerottolo del 1° livello, apprezzare la bellezza degli spazi della torre e troveranno un display con un video esplicativo". Nel borgo dipinto è suggerita una tappa al ristorante caratteristico ‘La Fiaba’, con specialità crescentine. Montecuccolo è invece un po’ la culla di Pavullo: qui ha sede il castello del generale Montecuccoli, visitato ogni anno da migliaia di turisti, con all’interno delle sue mura musei e un bar ristorante molto apprezzato. Inoltre, in un quarto d’ora a piedi si può arrivare al prezioso oratorio di Ca’ di Chino. Montecuccolo è anche crocevia per la storica via Vandelli. A pochi minuti dal murale di Gaiato, si può invece apprezzare il punto più alto di tutto il comune di Pavullo: il rudere della torre matildica di Gaiato, risalente a quasi mille anni fa. Sebbene l’accesso alla cima del monte su cui sorge sia impervio per via dell’importante pendenza (si accede al sentiero da via Cantone), dai suoi 926 metri di altitudine si può osservare l’intera valle dello Scoltenna e del Cimone.

Come detto, il progetto punta a realizzare opere in tutte le frazioni, che a Pavullo sono 19.

A tal proposito, sono in cantiere due murales per le cabine dell’energia elettrica (che potrebbero arrivare entro fine 2023) e si lavora per portare nuove tappe a Sassoguidano, al Ponte del Diavolo, a Frassineti, in cima alla torre di Gaiato e all’Oratorio di Ca’ di Chino. "Ma dopo non sarà finito: anche per i borghi che non hanno una leggenda caratteristica (ad esempio, Montebonello) proveremo ad organizzare qualcosa, come dei contest con le scuole", chiarisce Simona Negrini. "La volontà dell’Amministrazione è stata unire le cose che più caratterizzano il nostro comune (natura e monumenti storici) con la nostra tradizione, recuperando le leggende e i racconti del nostro folklore – spiega l’assessore al Turismo e alla Cultura Daniele Cornia –. Da un lato si vuole tramandare alle nuove generazioni la memoria storica del territorio, attraverso un linguaggio a loro più vicino, dall’altro creare una rete turistica di sentieri da percorrere a piedi o in mtb che colleghi tra loro tutti i vari siti".

Riccardo Pugliese