Mummie e antiche civiltà, musei da esplorare

I visitatori possono visitare il Castello di Montecuccolo o le esposizioni nella Rocca a Sestola. A Montefiorino la storia della Resistenza

Mummie e antiche civiltà, musei da esplorare

Mummie e antiche civiltà, musei da esplorare

Per Pasqua aumenta la possibilità di visite ai castelli e musei dell’Appennino modenese, immergendosi nella storia della zona e scoprendo tanti gioielli nascosti, da Pavullo a Sestola, da Montefiorino a Roccapelago. Ecco alcune delle tante proposte offerte dalla montagna modenese in questo periodo. Il Castello di Montecuccolo (Pavullo), dopo il recente pienone per le giornate Fai di Primavera, è aperto sino a martedì 2 aprile dalle ore 11 alle 18. Sorge su uno sperone roccioso che domina la valle del fiume Scoltenna-Panaro. E’ circondato dal borgo fortificato; da un portale gotico si entra nel borgo ai piedi del castello con il Palazzo del Podestà e la quattrocentesca chiesa di S. Lorenzo. Nella dimora feudale nacque nel 1609 Raimondo, il generale delle armate imperiali che nel 1664 fermò l’avanzata turca su Vienna. Dal 1961 il castello appartiene al Comune che ne ha curato il restauro e vi ha allestito il Cem-Centro Museale Montecuccolo, con il Museo Naturalistico del Frignano, la collezione di dipinti di Gino Covili e la Donazione Raffaele Biolchini. I Musei della Rocca di Sestola, curati e gestiti dall’Associazione culturale E’Scamadul, saranno aperti da oggi, 30 marzo, al 1° aprile con orario 10.30-13 e 15-18. Il Castello ospita il Museo della Civiltà Montanara e il Museo degli Strumenti Musicali Meccanici. Allestito dal 1986 nell’ex scuderia del Palazzo del governatore, il primo si è formato da un nucleo originario di attrezzi del lavoro contadino e artigiano reperiti dalla cooperativa culturale E’Scamadul, organizzato in sei sezioni suddivise in altrettante sale allestite secondo criteri di ricostruzione ambientale che intende documentare gli usi, i costumi e le tradizioni delle genti dell’Appennino modenese. Il Museo degli Strumenti Musicali, costituito da una parte dalla collezione degli strumenti musicali meccanici dell’olandese Eduard Thoenes, è allestito invece al piano superiore dell’edificio. Nel Castello è inoltre allestita la mostra permanente ’La stanza dei ricordi di Teresina Burchi’, con alcuni cimeli della cantante lirica e celebre interprete wagneriana nativa di Sestola. Il Museo di Montecreto ‘La Casa dei Leoni di Pietra’ sarà aperto sabato e mercoledì dalle 9.30 alle 12. A Montefiorino il Museo della Repubblica di Montefiorino e della Resistenza Italiana sarà aperto oggi e domani, domenica di Pasqua, mattina e pomeriggio. A san Pellegrino in Alpe (Frassinoro) è aperto il Museo Etnografico don L: Pellegrino, mattina e pomeriggio. A Roccapelago il Museo delle Mummie e la mostra dedicata al condottiero medievale Obizzo da Montegarullo saranno visitabili oggi, domenica (Pasqua) e lunedì (Pasquetta) dalle 15 alle 17. In alternativa a questi orari su può prenotare una visita guidata al 3434.3470940.

A destare interesse non solo le mummie vere e proprie, ma tutto il corredo di vestiti, oggetti devozionali ed altri reperti, ben catalogati ed esposti. "Le mummie di Roccapelago – spiegano i curatori museali – sono un singolare ritrovamento archeologico, avvenuto tra il dicembre 2010 e il marzo 2011 nel corso dei lavori di ristrutturazione della Chiesa dove gli archeologi hanno fatto una scoperta eccezionale: una fossa comune con 281 inumati tra adulti, anziani, infanti e settimini, di cui circa 60 perfettamente mummificati. Donne, uomini e bambini, presumibilmente l’intera collettività vissuta a Roccapelago tra il XVI e il XVIII secolo, abiti, calze, sudari, effetti personali, oggetti devozionali, crocifissi, rosari, una gran quantità di tessuti, pizzi e cuffie che avvolgevano i defunti". Non solo un ritrovamento unico per l’Italia settentrionale ma un’autentica miniera di informazioni. L’allestimento museale consiste in tre sale a partire dalla cripta. Nella prima sala sono esposti tutti i reperti appartenenti alla fase del castello. Nella seconda sala sono invece esposti i reperti che riguardano gli oggetti devozionali e personali rinvenuti durante i lavori di scavo. La terza sala è espressamente dedicata ai tessuti.

Giuliano Pasquesi