Trasporti sanitari, una app per richiederli

Luca Grassi e Elisabetta Magnani hanno creato un servizio per le persone con disabilità che riduce nettamente i tempi di attesa

Trasporti sanitari, una app per richiederli

Trasporti sanitari, una app per richiederli

di Paolo Tomassone

Qualcuno l’ha già ribattezzato ’l’Uber della disabilità’. Ed effettivamente l’idea sviluppata da Luca Grassi ed Elisabetta Magnani ha diverse analogie con l’azienda creata quattordici anni fa a San Francisco per mettere in collegamento diretto passeggeri e autisti privati attraverso un’app. I due giovani sassolesi sono partiti dalla stessa esigenza: da un lato ci sono tanti ’passeggeri’ che non sanno come raggiungere l’ospedale, un ambulatorio per fare visite mediche non urgenti o chi chiamare per la dimissione dopo un ricovero; dall’altro ci sono diverse associazioni che mettono a disposizione ambulanze o mezzi attrezzati per questo tipo di servizi, ma non sono sufficientemente conosciute. Come si possono incontrare le due esigenze? La tecnologia – anche in questo caso – può fornire una risposta. Come è accaduto con il progetto Seerene. "In realtà non basta un algoritmo o un programma informatico" ci tiene a precisare Grassi che ha, sì, competenze informatiche, ma detiene soprattutto un ’patrimonio’ sviluppato negli anni come volontario in Croce Rossa.

"Questa esperienza è stata fondamentale per conoscere come funziona il sistema sanitario e quello dei trasporti" spiega Grassi che nel 2019, qualche mese prima dell’emergenza Covid, ha fondato la startup Titanium Ideas. "Io ed Elisabetta, anche lei impegnata in un’associazione di volontariato a Sassuolo, avevamo individuato un problema legato ai trasporti sanitari e un vero e proprio vuoto di mercato in questo settore. Il Covid ha evidenziato ancora di più questa problematica". Da qui è partita una fase di ricerca, intrecciando i dati del servizio sanitario nazione, dell’Istat e del registro nazionale e regionale del terzo settore. Dopo due anni di studio sono emerse alcune considerazioni che hanno convinto i due giovani startupper a perfezionare la propria idea originaria. "Prima di tutto ci siamo resi conto della scarsa percezione che si ha sul terzo settore – spiega Grassi –. Per la maggior parte delle persone nella nostra provincia esistono soltanto la Croce Rossa e la Croce Blu, mentre sono operative diverse altre realtà. Occorre quindi trovare un modo per mettere in rete tutti i soggetti, anche quelli più piccoli e meno noti".

Il secondo aspetto emerso dall’indagine è legato alla difficoltà a prenotare un trasporto sanitario: "Generalmente bisogna chiamare l’ospedale o direttamente l’associazione e attendere uno o due giorni prima di avere la conferma del servizio; una modalità che esclude le persone non autosufficienti e con disabilità". Ma come funziona Seerene? L’utente che ha bisogno di un mezzo per il trasporto sanitario, con pochi click, compilando un semplice questionario in un paio di minuti, invia una richiesta a un sistema che individua l’associazione o l’ente (precedentemente registrati al portale e in possesso di tutte le certificazioni del caso) disponibile ad effettuare quel particolare servizio. Su Seerene è possibile inviare una richiesta 24 ore su 24 e ricevere una risposta entro quindici minuti. "Non esistono competitor diretti a livello nazionale – aggiunge Grassi –. Vorremmo brevettare la nostra tecnologia. Non escludiamo di poter un giorno far funzionale la nostra app in tutta Italia".